Una furbata

di in: Bazar

“È tutto a posto signor Manzione, buon viaggio”.

Gennaro sorrise e ringraziò.

Il sole splendeva in quella giornata di settembre, uguale a tante altre giornate di settembre, nella grigia città dove viveva e lavorava, lavorava e viveva.

“Le notizie non sono buone, Gennaro”. Questo aveva detto il dottore.

Appena fuori dal portone era entrato in un bar. Aveva chiesto un caffè e dove fosse il bagno. E nel bagno aveva pianto grosse lacrime, col cuore che gli batteva forte.

Nello studio del dottore non ci era riuscito. Aveva ascoltato in silenzio, solo chinando leggermente la testa, e poi era uscito ringraziando.

Una mattina, quasi un mese dopo, era passato davanti all’agenzia di viaggi e guardando un cartello l’idea era venuta.

Era entrato a chiedere informazioni ed il giorno dopo aveva acquistato un viaggio per le Isole di Capo Verde.

Il sole splendeva in quella giornata di settembre, uguale a tante altre giornate di settembre, nella grigia città dove viveva e lavorava, lavorava e viveva.

Il cartello parlava di finanziamenti a tassi zero, da rimborsare a partire dall’anno successivo.

Tanto, pensava salendo la scala dell’aereo, tra un anno sarò morto.