Gabbiani in assemblea

di in: Bazar

La realtà in larga misura si va trasformando
sempre più in una colossale fotografia,
e il fotomontaggio è già avvenuto: è nel mondo reale”.

Luigi Ghirri

 

Meno di niente

Il nonno e la bambina
sulla panchina
mangiano il gelato.
Un giovane soldato
passeggia con il suo amore
mano nella mano, cuore nel cuore…

Queste immagini
sembravano già scritte
proprio là dove le ho viste.
Niente ho trovato,
meno di niente ho inventato.

Stato di grazia

Scrive bene soltanto se distratto,
così qualcun altro
si mette a dire quello che non sa.
Gli sembra di dormire,
ha già sentito tutto: e allora quello
fa come un pescatore
che dal mare assopito del suo cuore
estrae insulse brevi parolette.

Nella quiete opaca e meditata
che succede alle passioni svanite,
felice è del suo oblio,
del far senza sapere ciò che vuole,
del dire senza tema ogn’indecenza.

In treno lungo la costa

Mare in distesa, l’occhio vi si adagia,
onde che vanno piano
in un senso lontano.
Crepuscolo incipiente, luccichii allo sguardo,
apparenza di quiete immensa.
Ecco i monti di casa tutti a un tratto,
e il mare ormai alle spalle.
Questi monti: un sipario perenne
che non si alza mai, perché
la scena non c’è.

Tornerei indietro a rimirare
i gabbiani in assemblea
al largo, in mezzo al mare,
riuniti in sparso ordine,
appollaiati sull’acqua, raccolti
intorno a niente, o solo
intorno a sé.

Tornerei a rimirarli:
mentre eludono sull’acqua
la fine di tutto.