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In cuniculum

Sterminato e irripetibile taccuino di una creatura fantastica, "In cuniculum" verrà dato alle fiamme dallo stesso Lapin a Ibiza, il giorno di capodanno del 1985. "Zibaldoni e altre meraviglie" offre qui l’edizione integrale delle pagine sopravvissute a quel rogo, nelle quali ancora risuona l’incessante zampettio dell’ustionata e rauca fanfara di Lapin: pupazzi ventriloqui, fischietti, lepòradi, padri degeneri che incitano il proprio figlio all’assassinio e al colpo di stato, vampiri tirolesi, cani, tamburi, nacchere, ossa che crollano, artigli di gallina, testimoni estremi di un incenerito mondo delle meraviglie.

«La prima cosa che noti quando esci dal sotterraneo è il balcone. Una lieve curvatura, impressa dal pollice dell’architetto, gli dà l’aspetto di un sorriso di pesce. Ricorda la bocca delle balene, e tra i fanoni delle sue colonne di marmo si intrappolano, durante il riflusso notturno, gamberi, granchi, aragoste, alghe, anguille, che poi durante il giorno pendono morti come festoni funebri o cadono come ciondoli per salutare i marinai. Le aragoste possono vivere centinaia d’anni e diventare gigantesche. Forse se le lasciassimo fare non morirebbero mai e potrebbero diventare più grandi del nostro stesso pianeta. Forse la Terra non è che un’aragosta più vecchia delle altre. Sopra alcune delle finestre, come un sogno o un incubo, si può vedere la testa di pietra di un angelo. Ma più che dal balcone sono attratto all’esterno dalla facciata del palazzo; non fosse per quella non uscirei mai dalla segreta; alla segreta ci si arriva scendendo una delle scale laterali del palazzo, ed è buia e umida, naturalmente»


Pare che Jarry, il fondatore della patafisica, dopo aver sfogliato alcune pagine del manoscritto di In cuniculum sottopostegli da un Lapin annichilito dalla soggezione, avesse sentenziato: “Questo è il tipo di libro che mi aspetterei di trovare nella biblioteca del Brucaliffo”. Sterminato e irripetibile taccuino di una creatura fantastica, In cuniculum verrà dato alle fiamme dallo stesso Lapin a Ibiza, il giorno di capodanno del 1985. Zibaldoni e altre meraviglie offre qui l’edizione integrale delle pagine sopravvissute a quel rogo, nelle quali ancora risuona l’incessante zampettio dell’ustionata e rauca fanfara di Lapin: pupazzi ventriloqui, fischietti, lepòradi, padri degeneri che incitano il proprio figlio all’assassinio e al colpo di stato, vampiri tirolesi, cani, tamburi, nacchere, ossa che crollano, artigli di gallina, testimoni estremi di un incenerito mondo delle meraviglie.


Lapin vive nascosto.

 

Le fotografie sono di Marco Belli.

 

Le illustrazioni di Hannes Pasqualini.

 

Parte del ricavato dalle vendite del libro sarà devoluto a Emergency.

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Un commento su “In cuniculum

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