È uscito da poco in libreria Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro (Edizioni Effigie), l’ultimo saggio di Massimo Rizzante. È un libro importante per chi ama la letteratura (il 23 dicembre scorso «La Repubblica» ne ha dato un’ampia anticipazione in prima pagina e nelle pagine culturali). Il saggio è insieme un discorso sul romanzo, un approfondimento sui grandi poeti marginali (O. V. de Lubicz Milosz, Lamborghini, Crnjanski, Kachtitsis) e un’acuta riflessione sul presente e sul senso della pratica letteraria. Rizzante dialoga con i maggiori romanzieri della seconda metà del XX secolo: una conversazione fitta di richiami, sia nei saggi, sia negli incontri con Carlos Fuentes, Ōe Kenzaburō, Juan Goytisolo, Milan Kundera, Gudbergur Bergsson, José Saramago, tutti presenti nel libro. Per gentile concessione dell’autore, riprendiamo qui il capitolo dedicato alle ragioni del suo impegno letterario. (wn)

Caro lettore, perdona il ritardo con cui mi faccio vivo. Ecco alcuni “approfondimenti” sul mio libro Fermata del tempo (Marcos y Marcos, 2015), che spero ti riescano utili.   Il titolo indica la volontà di fermare il tempo, di rallentarlo, di fissare nella memoria alcune figure umane e alcuni luoghi e situazioni perché restino fissi [continua]

Buxton Street, London – 2008 al lampione   sorprende il gioco di un cielo magritte dalla sedia a sdraio non ripiegata verso sud, in un backyard di lastroni di cemento malfermi e ghiaia fina bianca e blu, trapuntata dalla vita   *   Saint Matthew’s Row, London – 2008 alle vetrate   nel cercare in [continua]

Recensione di The Hateful eight in esclusiva mondiale per “ZIBALDONI E ALTRE MERAVIGLIE”! I nostri contatti transatlantici ci hanno permesso di assistere in anteprima assoluta all’uscita statunitense della versione in 70mm dell’ottava fatica di Quentin Tarantino, qui atrabiliosamente recensita. Negli Stati Uniti è prevista la distribuzione nei cinema della versione digitale del film a partire dall’8 gennaio 2016. In Italia The Hateful Eight uscirà il 4 febbraio, distribuito da 01 Distribution.

Il tappeto

di in: Timbuctù

Chissà da dove era arrivato il tappeto persiano che mi fu regalato, un tappeto non antico ma che certo aveva almeno un centinaio di anni, o forse assai di più. E chissà quindi dove era stato fino a quel momento, quando era arrivato a me. Era stato ripiegato in una pila di altri tappeti in [continua]

Chiudiamo la pubblicazione degli Atti del convegno dedicato a Robert Walser con un suo pezzo inedito in Italia. Stampato per la prima volta in Für die Frau, inserto della Frankfurter Zeitung (30 giugno 1929), Warum reise ich gerne – Antwort auf eine Umfrage, fa parte di un’inchiesta alla quale risposero anche Franz Hessel, Joseph Roth, Emmy Hennings, Hans Siemsen e altri. Ora è pubblicato in: Robert Walser, Feuer, unbekannte Prosa und Gedichte, a cura di Bernhard Echte (Frankfurt a. M. 2003). La traduzione è di Marianne Schneider (e di un suo amico).

Alfonsino

di in: De libris

Esce in questi giorni il libro di Eliana Petrizzi “La vita spiata” (Magenes), una raccolta di storie ispirata all’osservazione del mondo quotidiano e dei suoi insoliti protagonisti. In esclusiva per ZIBALDONI un racconto tratto dal libro.

Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 4 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Marco Ercolani concludiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Il prossimo 25 dicembre, nell’anniversario della morte dello scrittore svizzero, pubblicheremo una traduzione inedita in italiano di un suo pezzo.

Da qualche giorno è in libreria il nuovo libro di Claudio Morandini, Neve, cane, piede (Exorma edizioni). L’autore ha offerto a ZIBALDONI un capitolo inedito del romanzo, presentato qui con una riflessione introduttiva.

“Vero è che un amico vi sarà sempre più indefinibile di un nemico. Onde guardate di non accettare la sua amicizia come una legge necessaria alla vostra anima. Pensate che dipende da voi che le sue parole sembrino auree o di ombra. (…) E non mostrate mai il vostro vero interiore; cioè non simulate, ma [continua]

le ho viste arrivare, nere, sul fondo chiaro del cielo… le nuvole, lente e inesorabili, frontali e giganti come navi da guerra, lo hanno solcato senza fare rumore… e senza fermarsi, fino a scontrarsi, le oscure masse hanno fuso i metalli spargendone il velo… in un attimo – ero lì, sul filo teleferico – tuoni, [continua]

Calame persta

di in: Bazar

[fragmentum n. 1]   Mehercle, quae puellula! Mecum ipse reputabam: «Ante eius pedes flores effunde, luna, sis mihi roscida, ut virginea membra cupiditate perfundantur atque in meum cubile ultronea victima se offerat. Per totam noctem, dis ipsis invisus, operam dabo ut eius sanctitatem teneam». De matronarum risubus diutius sic laboraveram ut vel earum nictationes meae [continua]

Giacomo Sartori è uno scrittore trentino che però – non a caso – vive a Parigi. Perché odia le montagne, dato che «impediscono allo sguardo di spaziare e di muoversi a piacimento, di ritemprarsi, di riposarsi. Per non parlare delle idee, che appena nate sbattono contro le pareti di roccia, e muoiono tra atroci dolori» [continua]

Zibook - gli ebook di Zibaldoni