“Era tutto un sogno”. Quante storie d’ogni genere si concludono con questa frase? Oppure con un fatto, un’acquisita consapevolezza da parte del protagonista che fa comprendere allo spettatore che tutto ciò che ha ascoltato era solo un mero volo onirico? “Era tutto un sogno”. Lascia l’amaro in bocca a chi ha ascoltato la storia fino [continua]

“Edith lo ama. Ma ci ritorneremo su”. È il sorprendente inizio del romanzo “Il brigante” di Robert Walser (1878-1956), che inspiegabilmente non è ancora stato tradotto in Italia (ma forse Adelphi, che ha pubblicato molte sue opere, colmerà presto la lacuna). Siccome non so il tedesco, mi sono procurato “Il brigante”, o meglio “Der rauber”, [continua]

Non esiste maggior vivaio di pettegolezzi dell’ambiente aristocratico dei Guermantes. Il duca Basin, sua moglie, la duchessa Oriane, e gli altri animatori del Faubourg Saint-Germain, quartiere generale della mondanità parigina, non perdono occasione di prendersi gioco di amici e conoscenti, consci del loro prestigio sociale, a cui sembrano associare, come basando tale corrispondenza su una [continua]

Bisogna cominciare con il dire che per Hsiao Chin la meta è l’origine. Agli occhi e alla mente di un europeo, di un occidentale, questo è già un paradosso. E noi europei e occidentali non sopportiamo i paradossi: sono l’ultimo rifugio prima di capitolare, prima di chiedere aiuto all’analista o a Dio. Vivere nel paradosso, [continua]

I PARTE Per la notte di Halloween ti sei messo addosso una palandrana dei periodi confusi della tua giovinezza in cui ti sentivi misterioso e collegato al tempo stesso. Ti impallidivi la faccia e ti vestivi solo di nero. Il cappotto è strano, fuori ogni moda ma l’hai conservato con la scusa che è molto [continua]

Maertens era un uomo enorme. Alto più di uno e novanta, per un peso superiore ai cento chili, abitava alla periferia di Sile. Da quando era morta la moglie, non riusciva più a entrare in casa. A fine giornata scendeva dalla corriera che lo riportava nel quartiere e si sedeva sulla breve rampa che saliva [continua]

Consuelo Dopo quarant’anni, cammino lungo una discarica, dove bambini e gabbiani si dividono i rifiuti, e inciampando nella parola «occupazione» abbasso la testa piena di libri, ciotole vuote in un porcile inondato di merda   Simile a una cagna che per troppo tempo ha allattato cuccioli abbandonati e ora si cura solo dell’orizzonte, mi siedo [continua]

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