PREMESSA di E. D. V. Durante la preparazione della rubrica “Mosse false Mosse vere”, mi è venuto in mente il film diWerner Herzog sui Woodabe.  Ne ho parlato a Barbara Fiore, che mi ha scritto in risposta la lettera che segue, in cui sviluppa una serie di riflessioni molto utili ad approfondire il tema delle “mosse”. * Caro Enrico, [continua]

Fellini era certamente consapevole del pensiero di Vico e nulla è più vicino alla sua presa di posizione poetica. Nelle interviste, tutti i suoi ricordi d’infanzia e adolescenza trascorse in un piccolo paese meta di vacanze balneari coincidono con quella sorta di “vigorosa immaginazione” descritta da Vico.

Abbiamo fatto l’abitudine a certi sorrisi, non è così? Ai sorrisi dei conduttori televisivi, degli imbonitori mediatici – dei venditori in genere, dei venditori di denaro in particolare – dei personaggi politici più scaltri e furbi, degli autori dei romanzi più in voga… Sono sorrisi che non contagiano, come normalmente contagiano le persone che ridono; [continua]

Stavo proprio pensando che un perseguitato che non ha la gentilezza di farlo dimenticare che è perseguitato allora se lo merita di essere perseguitato, almeno un po’, quando è risuccesso. Chissà come mai, ma ogni volta, proprio ogni volta che tiro fuori di tasca il mio caro e venerabile pacchetto di nazionali senza filtro, ogni [continua]

1. la nostra vita è un uccello scappato dalla gabbia. noi ogni giorno continuiamo a portare l’acqua e il plasma, ogni giorno alimentiamo le piume del fantasma. 2. dunque, come dicono tutti, la vita politica è incompatibile con la vita lirica. l’italia ormai è un paese invaso dalla politica: dentro le case nei bar, dentro [continua]

Scelta di passi e traduzione dal francese del Livre des merveilles de l’Inde, edizione francese del Kitab al-‘aja’ib al-Hind del capitano Bozorg, figlio di Shahriyar di Ramhormoz, a cura di di L. Marcel Devic, Leide-E.J.Brill, 1883-1886. Traduzione e cura di Barbara Fiore.

Nel 1949 Michelangelo Antonioni realizza il suo terzo documentario, “L’amorosa menzogna”, dando vita ad un soggetto che tre anni dopo ispirerà lo “Sceicco bianco”, splendido debutto di Federico Fellini. Le prime immagini del cortometraggio mostrano magazzini pieni zeppi di riviste, pronte ad essere distribuite nelle edicole di città; la voce narrante esordisce elencando i nomi di [continua]

Era un pavillon, o ancora meglio una immensa voliera di legno traforato e bambù, aperto solo d’estate in mezzo a un parco, sotto l’ombra di tigli e ippocastani. C’era in effetti anche un cocorito, che però non scendeva mai da un suo altalenante trespolo da cui calava sui clienti certe sue chiacchierate condite di deiezioni e [continua]

Spesso un romanzo nasce da una semplice immagine, un’intuizione, e altrettanto di frequente, dei grandi romanzi a rimanerci impressi sono i personaggi più che le loro azioni. Quanti episodi del Don Chisciotte sono ormai soltanto ricordi vaghi, mentre l’anelito tragicomico del cavaliere della Mancha e la grassa prosaicità del suo fedele Sancho Panza sono ben presenti e [continua]

Stregati da un jingle siamo, finiti, tutti seduti dopati capiti L’azzurro reclama, l’azzurro sublima, questa puntata che sa di rapina Se fuori non parte nessuna avventura, restiamo rapiti da suoni più miti Nel buio d’intorno, nella cucina, un’eco di sogno adesso sviolina Ripete le mosse un solo copione, che forse qualcuno dirà  confezione: Il blu della [continua]

Il vecchio aveva deciso di arare il terreno in pendenza anche se era piovuto da poco e nell’ultimo tratto in discesa, al momento di far manovra, il trattore s’è ribaltato e lui c’è finito sotto. Da quel giorno non ha più mosso le gambe e ha dovuto vendere tutto, vacche, maiali, conigli, oche e tacchini, [continua]

A schermo nero

di in: Bazar

Anniversario 1962, Malibu. Tod Browning rilascia un’intervista a trent’anni dall’uscita sugli schermi di Freaks.   Già passati trent’anni? E allora? Si dimostra una volta di più quanto sia turpe sopravvivere alle proprie opere. Il mondo è già così pieno di mostri, che mi sorprende dobbiate rispolverare il mio filmetto dalle cineteche dove è ammuffito per oltre [continua]

Sembra passato tanto tempo da quando ci s’invitava a non demonizzarlo, a liberarci dalla sua «ossessione». Si ricorderà come il dimissionario segretario del piddì, nella campagna elettorale destinata a sancirne il definitivo trionfo, si spinse sino a censurare il nome del «candidato dello schieramento avverso». Come se ogni censura non fosse in primo luogo una [continua]

Per evitare deflagrazioni nelle strade o dentro ad appartamenti poco sicuri, che potrebbero coinvolgere altre persone che non vogliono ancora suicidarsi, lo Stato appronta in ogni città delle speciali camere di scoppio.

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