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“Zibaldoni e altre meraviglie” è una rivista letteraria fondata nel dicembre 2002 da Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio.

Trubbiani, grazie alla sua cultura, è antico, miceneo, dorico, greco, etrusco, romano. E medievale, grazie al suo bestiario. E cristiano, grazie al fatto che malgrado abbia lastricato il mare di pericolose navi da guerra, ha sempre presente che Qualcuno, una volta, è riuscito a vincere la gravità e vi ha camminato sopra. È moderno, grazie [continua]

Una premessa: quale democrazia? Diciamo democrazia, e sappiamo che si tratta, ogni volta, di forme incompiute, imperfette, approssimate di democrazia, forme nelle quali trascorrono contraddizioni e ambiguità. Diciamo democrazia, e sappiamo come il consenso e la persuasione siano prodotti attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione. Diciamo democrazia, e osserviamo la diffusa passività nei confronti [continua]

Caro Enrico, ho letto la tua lettera per il decennale di Zibaldoni. Fai bene a mettere l’accento sull’imprevedibilità e sullo svestire i panni professionali, ma bisognerebbe parlare anche degli inediti cortocircuiti, combinazioni che venivano (vengono) fuori in fondo in ogni numero della rivista, che è sempre un condensato caleidoscopico di cose lontane in apparenza, di [continua]

Se avessi partecipato agli incontri di Spazzavento, avrei parlato della lettura integrale del romanzo Cecità di Josè Saramago, che ho avviato quest’anno nella classe quarta del Liceo dove insegno, perché è l’occasione migliore che ho trovato per mantenere vivo il rapporto con la letteratura, per continuare ad avvertirne le possibilità. Il tema della “cecità” sarà [continua]

Bisogna cominciare con il dire che per Hsiao Chin la meta è l’origine. Agli occhi e alla mente di un europeo, di un occidentale, questo è già un paradosso. E noi europei e occidentali non sopportiamo i paradossi: sono l’ultimo rifugio prima di capitolare, prima di chiedere aiuto all’analista o a Dio. Vivere nel paradosso, [continua]

Maertens era un uomo enorme. Alto più di uno e novanta, per un peso superiore ai cento chili, abitava alla periferia di Sile. Da quando era morta la moglie, non riusciva più a entrare in casa. A fine giornata scendeva dalla corriera che lo riportava nel quartiere e si sedeva sulla breve rampa che saliva [continua]

I nomi di certi piatti cambiano da un posto all’altro come i nomi dei pesci. I pesci e i piatti sono sempre gli stessi, i nomi no, e a volte succede persino il contrario, e i nomi sono gli stessi, ma i pesci e i piatti no.

All’ultimo banco ci ho trascorso tutta la carriera, dalle elementari alle medie, fin su, anche l’università, perfino il corso da artificiere sotto l’esercito, quando sarebbe stato meglio occupare le prime file. E adesso che sono sull’altra sponda, durante il collegio docenti continuo a mettermi in fondo. Un impulso automatico in cui forse rivive la nostalgia [continua]

Quelli di Spazzavento si sono incontrati una seconda volta, lo scorso 8 gennaio al Teatro ITC San Lazzaro di Bologna. Qualcuno ha detto che la prima volta non esiste. La prima volta è la vita. La seconda volta è la letteratura. Per quanto vogliamo prendere con ironia o nonchalance i nostri modi di fare ed essere, [continua]

San Lazzaro

di in: Spazzavento

L’8 gennaio 2011, alle ore 16, presso il Teatro ITC di San Lazzaro di Savena (BO), si svolge il secondo incontro di SPAZZAVENTO