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“Zibaldoni e altre meraviglie” è una rivista letteraria fondata nel dicembre 2002 da Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio.

Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 3 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Giuseppe Zuccarino proseguiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno l’intervento conclusivo di Marco Ercolani e una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.

Ho aspettato a occuparmi di questa frase, e non perché sperassi di cambiare idea. Posso imbrogliare, ma l’idea che mi sono fatto intorno a quella vicenda sta già scritta su un mio moleskine di tre o quattro anni fa e la ricopio: Charlie-Hebdo, la fine ingloriosa dell’illuminismo. La frase risale all’epoca delle prime vignette su [continua]

Trovo una bella (cioè inquietante) trasposizione della vita in provincia nell’ultimo romanzo del belga Bernard Quiriny, “Le village évanoui”, che ho letto nell’edizione francese pubblicata da Flammarion nel 2013 (immagino che qualche editore italiano prima o poi lo farà tradurre). Una immaginaria ma credibilissima cittadina nel bel mezzo della provincia francese, Châtillon-en-Bierre, quieta fino alla [continua]

Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 2 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Antonio Devicienti proseguiamo la pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno gli interventi di Giuseppe Zuccarino e Marco Ercolani – e, in conclusione, una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.

sai, spesso ci penso alla strada da prendere, ma credo che in fondo non si scelga mai! solo di tanto in tanto si è decisi… e, appunto allora, esattamente quando lo si è, insorge il dubbio che la direzione presa non sia proprio quella giusta… e arriverà sempre un colpo di vento a insinuare le [continua]

Mentre pensavo in ascensore, l’ascensore è arrivato e ho pensato che ci aveva messo solo un secondo ad arrivare. Cosa è successo? Il tempo mentale accorcia o sospende il passaggio temporale effettivo, senza bloccare quello spaziale? Eppure un tempo c’è, cioè almeno una durata (Bergson). Oppure il susseguirsi è uno stratagemma della mente per gestire [continua]

Robert Walser. La grazia e l’abisso/ 1 – Nel corso di un convegno svoltosi a Genova il 24 aprile 2015, quattro critici e scrittori contemporanei si sono interrogati sull’enigma degli ultimi anni di vita di un classico sommerso della letteratura del primo novecento, Robert Walser (Bien, 1878-Herisau, 1956), dal 1933 fino alla morte, mentre era ospite volontario del manicomio di Herisau. Autore di alcuni capolavori della letteratura tedesca, da La passeggiata a Jakob von Gunthen, da I Fratelli Tanner a Il Brigante, Walser (al quale Zibaldoni ha dedicato uno ZiBook scaricabile gratis qui sul nostro sito) ci appare oggi come uno scrittore estremo e appartato, che ha tentato di sottrarsi alle leggi dell’io e del mondo, scegliendo il mite silenzio della follia invece del vano rumore della ragione. Con l’intervento di Luigi Sasso diamo inizio alla pubblicazione degli Atti del convegno genovese. Seguiranno gli interventi di Antonio Devicienti, Giuseppe Zuccarino e Marco Ercolani – e, in conclusione, una traduzione inedita in italiano di un pezzo di Robert Walser.

a chi dire questo vuoto… questa spessa orma di niente intorno dispersa sulla riva… non al mare, non al vento e neanche a me stessa. una scossa, uno strappo, un gorgo nell’intimo, e qualcuno ha rubato la mia anima, così faticosamente lavorata nel tempo… una lama, una luna tagliente penetrata tra le valve… un bagliore [continua]

Visto che mi avanza qualche ora e stare in casa mi deprime, metto la giacca ed esco in cerca di Madonne. Non è difficile scovarne: la città ne è piena. C’è da chiedersi perché: capisco le figure sacre nelle cappelle dei crocicchi di montagna, là dove la vita un tempo era più dura e grama, [continua]

INTRO – LETTERATURA IN CLASSE   In fondo, a scuola, non dobbiamo fare molto più di questo: leggere. Poi, intorno a “leggere” possiamo fare altre belle operazioni: capire, spiegare, creare dei contesti, interpretare, confrontare, scrivere e riscrivere. Questo è fare letteratura; poi, ci sono degli strumenti. L’analisi del testo, per esempio? Sì, certo. “Letteratura” però [continua]

Meritano il nostro pieno rispetto le compagnie teatrali che battono tutte le province più lontane d’Italia con i loro Goldoni, i Verga, i Pirandello, le Aulularie, le riduzioni da Manzoni, i soliti titoli insomma, davanti a scolaresche che magari non sono mai state a teatro e il teatro non sanno cosa sia e ci si [continua]

essere dentro, essere fuori: non so come spiegare questo doppio stato! ma ciascuno ha il proprio lato oscuro… quando sono dentro, al minimo sentore di malessere, faccio presto a mettere il naso fuori per una boccata d’ossigeno. e poi di nuovo a ritroso: quando il malessere è fuori, rientro dove mi sento più sicuro e [continua]

Sono a Sappada. Oggi mi sentivo infelice a Treviso e così ho deciso di ritornare nei luoghi della mia infanzia. La prima volta avevo dieci anni. Era l’estate dopo l’esame di quinta elementare. I miei genitori mi mandarono dai nonni – dalle persone che mi dicevano di chiamare i miei nonni –, e che, assieme [continua]