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“Zibaldoni e altre meraviglie” è una rivista letteraria fondata nel dicembre 2002 da Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio.

lei Le rose fioriscono come un dovere di bellezza nei subbugli delle spine dischiuse. Nel giardino mio padre raccoglieva gli arnesi stupiti della sua vecchiezza e io avevo solo la bici con le ruote, io sono Rosa e sto con il grembiule della scuola elementare stropicciato perché a sedermi non sono in grado. La maestra [continua]

Da almeno trent’anni il nostro paese è in mano a una dittatura occulta che domina e condiziona a tal punto il carattere nazionale da sembrare inestirpabile: la dittatura della buona tavola. Non inganni il fatto che questa dittatura assume talvolta la forma del suo opposto dialettico: buona cucina, fitness e smania di magrezza fanno parte [continua]

Chi mi frequenta sa che a portarmi a cena fuori ci può essere di che divertirsi. Anch’io del resto ormai mi prendo con filosofia. Ho l’impressione perfino che alcuni mi diano appuntamento in certi locali a bella posta, o meglio lo preferirei, piuttosto di constatare come ci siamo ridotti. Uno scrittore del nord che non [continua]

Che cosa significa vivere, e scrivere, e sentirsi insomma scrittore, in una provincia di frontiera come questa? Lo chiedo al mio amico Guido Conterio, l’unico a cui credo valga la pena chiederlo da queste parti. Con Guido, che è fine scrittore, di stile immaginoso, credo di condividere una certa sofferenza nel vivere da queste parti, entro confini tanto angusti. Incontro il mio amico in una caffetteria del centro, e lo coinvolgo nella discussione dopo avere ordinato due cappuccini e due croissant (non è vero, altro che croissant, ci stiamo scrivendo email, ma fingiamo che ci sia davvero una caffetteria attorno a noi, e che l’aroma dei cappuccini ci inviti a non essere troppo malinconici nei nostri ragionamenti). [C. M.]

… perché non possiamo che essere provvisori nell’approssimare una conoscenza, per chiarire a noi stessi le ragioni delle nostre presenze e ridefinire le sembianze della nostra pelle… e per che cosa poi? per salvarne le apparenze? certo la realtà è una feroce illusione; ma l’illusione è una realtà ancora più feroce… perché sa essere anche [continua]

Avevi guardato verso il basso. Eri in piedi su una fettuccia rossa di nylon, larga non più di cinque centimetri. All’inizio non avevi fatto nemmeno in tempo a chiederti cosa ci facessi lì, né a capire come riuscissi a rimanere in piedi senza precipitare. Se non ricordavi male, non avevi mai preso lezioni da equilibrista. [continua]

Nel mese di agosto dell’anno 2003, agli albori del web e delle prime esperienze di scrittura in Rete, ci capitò di partecipare a diversi dibattiti e polemiche. Una discussione, in particolare, ebbe una certa eco, coinvolgendo scrittori ruotanti attorno alla rivista “Nazione Indiana” come Tiziano Scarpa, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Raul Montanari e molti altri. Discutevamo, tra le altre cose, del termine “comunità”, prendendo spunto da alcuni libri allora molto in voga del filosofo Roberto Esposito. Qui di seguito pubblichiamo un passaggio (adattato) da uno dei nostri interventi, seguito da una breve lettera che ci scrisse lo stesso Roberto Esposito. Tutti i particolari del dibattito sono leggibili nello “ZiBook” intitolato “Polemiche, amicizia, estraneità”, edito da “Zibaldoni e altre meraviglie” e scaricabile gratuitamente sul nostro sito o su tutti gli store online.