ENRICO PALANDRI, Boccalone. Storia vera piena di bugie Bompiani editore, 2017 – Collana: Tascabili narrativa Per Bompiani, con una foto di copertina d’Enrico Scuro, torna in libreria il debutto di Enrico Palandri, Boccalone, trentotto anni dopo la prima edizione per L’Erba Voglio, la creatura editoriale di Elvio Fachinelli. Ambientato a Bologna, negli anni del movimento, [continua]
De libris
Con una immagine di mare da una finestra [che non può non ricordare la raccolta di esordio del poeta coetaneo Massimo Gezzi, Il mare a destra] si chiude la raccolta di esordio di Andrea Bajani (Roma, 1975), che conoscevamo fino ad ora come autore di narrativa di grande pregio, ma anche reporter, e anche traduttore, [continua]
Il 5 ottobre è uscito il nuovo libro di Massimo Rizzante, Il geografo e il viaggiatore (Effigie, 2017). In esclusiva per i lettori di Zibaldoni proponiamo la prosa conclusiva che riassume con maestria immaginifica il contenuto saggistico dell’opera, dedicata a Gianni Celati ed Enrico De Vivo, qui nelle vesti insospettate di personaggi del racconto. In coda, una lettera inedita di Gianni Celati.
Il grande Iran
Smanie di conquista
Nel discorso d’insediamento per il semestre italiano della presidenza europea (2 luglio 2014) Matteo Renzi afferma “il dovere di riscoprirsi Telemaco e di meritarsi l’eredità europea”. Ne fa un discorso generazionale, rivolto a coloro che, come lui, non erano ancora maggiorenni ai tempi di Maastricht. Al di là dell’occasione contingente va colto tale autobattesimo, riprendendo [continua]
Il primo romanzo di Giacomo Sartori, pubblicato da Il Saggiatore nel 1999, Tritolo, è ambientato tra le montagne dell’Alto Adige, dove si aggira un misterioso assassino che uccide coppie di lingua italiana, e che ha per protagonista Thomas, un giovane affetto da disturbi psichici. Col secondo romanzo, Anatomia della battaglia (Sironi Editore, 2005), siamo sempre [continua]
È arrivato Godot!
Questo è Godot. Come faccio a saperlo? Non ne ho idea, è così e basta. Tutt’a un tratto era qui e ha detto di essere Godot. Ovviamente ho subito dubitato e pensato: Godot, ma è quello che aspettano sempre nell’opera teatrale di quell’irlandese. Loro aspettano e lui non arriva. Vabbè, ma che ci si può [continua]
Questa volta valico i confini della valle in cui mi trovo a vivere, ma invece di prendere l’auto e scivolare lungo la tratta autostradale più cara d’Italia, o prendere il treno e perdermi nella tratta ferroviaria più lenta d’Europa, mi lascerò trasportare dai libri. Ecco, “Il delta” di Kurt Lanthaler (Alphabeta edizioni, 2016) è il [continua]
È uscito da poco in libreria Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro (Edizioni Effigie), l’ultimo saggio di Massimo Rizzante. È un libro importante per chi ama la letteratura (il 23 dicembre scorso «La Repubblica» ne ha dato un’ampia anticipazione in prima pagina e nelle pagine culturali). Il saggio è insieme un discorso sul romanzo, un approfondimento sui grandi poeti marginali (O. V. de Lubicz Milosz, Lamborghini, Crnjanski, Kachtitsis) e un’acuta riflessione sul presente e sul senso della pratica letteraria. Rizzante dialoga con i maggiori romanzieri della seconda metà del XX secolo: una conversazione fitta di richiami, sia nei saggi, sia negli incontri con Carlos Fuentes, Ōe Kenzaburō, Juan Goytisolo, Milan Kundera, Gudbergur Bergsson, José Saramago, tutti presenti nel libro. Per gentile concessione dell’autore, riprendiamo qui il capitolo dedicato alle ragioni del suo impegno letterario. (wn)
Teschi dimenticati
Giacomo Sartori è uno scrittore trentino che però – non a caso – vive a Parigi. Perché odia le montagne, dato che «impediscono allo sguardo di spaziare e di muoversi a piacimento, di ritemprarsi, di riposarsi. Per non parlare delle idee, che appena nate sbattono contro le pareti di roccia, e muoiono tra atroci dolori» [continua]