Zibaldoni e altre meraviglie | Una rivista letteraria per l’avvenire

Eredità

Matteo Marchesini in: Antologia
Prima del cuscino

Francesca Andreini in: Ribaltamenti
Le stanze delle meraviglie/ 1

Barbara Fiore in: Wunderkammern,Zibaldoni d'eccezione
L’evidenza è un’illusione? L’avventura e il romanzo.
Conversazione con Walter Nardon

Enrico De Vivo in: Conversazioni
Fine di amore

Emanuele Coccia in: Fantasticare sui popoli

A testa bassa

di Walter Nardon in: Avventure e Close Writing • 02/04/2023

Avevo cominciato a trascrivere le interviste su un computer che la biblioteca metteva a disposizione del pubblico, previa prenotazione. Le stampavo e le correggevo a penna. Stavo facendo il giro dei negozi di Trento per capire dove comprarmi il portatile. La macchina da scrivere meccanica ormai la usavano in pochi: avevo pulito la mia Adler e l’avevo messa nella sua custodia, pronta per raggiungere l’angolo degli scatoloni in soffitta, ma la tenevo in camera come un talismano a cui non mi sentivo di rinunciare.

Idiogrammi

di Fabrizio Cossalter in: Politica poetica • 18/03/2023

Dimentichi della posologia,/ poiché distratti dalla prosodia,/ i poeti di lenta digestione/ offrono ai posteri ogni loro libagione./ E se avesse ragione Enzensberger,/ e fosse solo questione d’Alka Seltzer?

Presiden arsitek/ 48

di Angelo Angera in: Presiden arsitek • 11/03/2023

Prima di andarsene, mi ha anche detto che all’inizio gli era sembrato che fosse tutto a posto, e che si era fermato a parlare con me solo perché i guanti bianchi gli erano scivolati fuori dalla tasca; e anche perché, lì per lì, gli ero sembrata bella.

Paesaggio, viso, silenzio: intorno a un autoritratto di Käthe Kollwitz

di Antonio Devicienti in: Cartoline d'autore • 23/02/2023

È interessante e significativo che Agamben scriva del viso come “luogo”, vale a dire come spazio in cui lo sguardo si sofferma e la mente imprende a meditare; “bel viso” significa, evidentemente, viso sul quale non si danno a vedere “ parole non dette e […] intenzioni rimaste incompiute”, ma dove, come accade in certi luoghi, è il silenzio a manifestarsi il quale, cesura nel brusio costante del vivere, invita a fermarsi, a indugiare, a meditare, appunto.

Pavese/ 10

di Danilo Laccetti in: Cartoline d'autore • 16/02/2023

L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo di immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.

Presiden arsitek/ 47

di Angelo Angera in: Presiden arsitek • 11/02/2023

“Lui, lui è Marjo Salvati!”, stava gridando il portiere indicando Luijgi, “Se ve lo dico io, che lo vedo tutte le mattine!… Lui, è lui il signor Salvati”; sulle prime, Kecilja avrebbe voluto alzarsi per dar manforte al portiere e confermare che quello era suo marito, ma si trattenne, perché fu attraversata dal ricordo, molto vago, che Marjo dovesse aver fatto qualcosa di male insieme a Giacomo, e non voleva tradirlo, almeno fino a che non si venisse chiaramente a sapere di che cosa suo marito fosse accusato.

Un’estate in febbraio

di Walter Nardon in: Avventure e Close Writing • 07/02/2023

Lavorare molte ore in silenzio senza essere interrotto, come facevo quando mio padre mi portava in un cantiere, lascia ampi spazi all’immaginazione, tanto da suscitare la convinzione che un lavoro manuale possa essere il più adatto per chi vuole dedicarsi all’arte: è un errore frequente, che nasce da un’illusione.

La GIPSI/ 2

di Alberto Volpi in: Captaplano • 05/02/2023

La GIPSI non trova apprezzamento nelle soggettività che la circondano e da parte sua non apprezza quelle soggettività: ciò fa sì che il discorso torni sempre sulla propria diversità, mitizzandola.

Mandala

di Francesca Andreini in: Ribaltamenti • 30/01/2023

Per questo l’immagine dei monaci chini sul loro disegno continua a creare nella mia mente un’impressione gioiosa; anche quando lo hanno finito, anche quando il disegno è ormai cancellato. Perché stanno rappresentando la futilità del tutto, l’eterna trasformazione, sì, ma nella bellezza.

12.18

di Danilo Laccetti in: Cartoline d'autore • 27/01/2023

“… mi accolse, dopo tanti anni rivista,/ e uno dei suoi mi rifece, Bilbili,/ d’oro e di ferro rigogliosa…”

Presiden arsitek/ 46

di Angelo Angera in: Presiden arsitek • 22/01/2023

L’indio fischiava e sospirava come un uccello trafitto, agitava le sue fronde di piume distogliendomi dal naufragio, e il riso mi aveva così scavato fin nel più intimo delle viscere che mi era impossibile fischiare e salvare il mio fratello ferito al cuore. Mi sono tirato su, esilarato dalla morte dell’indio, ho incrociato le gambe e senza che dicessi nulla l’indio mi ha consegnato il suo tamburo.

La modernità di Alejo Carpentier

di Massimo Rizzante in: De libris • 17/01/2023

Massimo Rizzante presenta per i lettori di Zibaldoni e altre meraviglie il libro di Alejo Carpentier L’età dell’impazienza (curatela dello stesso Rizzante, postfazione di Miguel Gallego Roca). Ringraziamo l’editore Mimesis, che ci concede qui la pubblicazione anche di un breve testo di Carpentier.

Scartafacci e punzecchiature/ 6

di Fabrizio Cossalter in: Bazar • 11/01/2023

Certi scrittori fumano per poter scrivere; io, più modestamente, scrivo per poter fumare.

Scrivere per nessuno

di Gianni Celati in: Gianni Celati • 03/01/2023

Una lettera inedita di Gianni Celati, per ricordarlo a un anno dalla scomparsa.

Presiden arsitek/ 45

di Angelo Angera in: Presiden arsitek • 22/12/2022

Quando la fame o il caldo sono molto forti, il capitano inventa ragioni più fantasiose: dice di aver sentito le sirene, e che le sirene gli hanno rivelato che la secca è solo un’illusione, l’intera nave non è altro che un sogno, e non deve preoccuparsi di nulla. Quando pensa alle sirene, il capitano diventa molto pericoloso: è in quei momenti che ha cercato di uccidere Gianni Sherwood.

Strade principali, strade secondarie

di Walter Nardon in: Avventure e Close Writing • 18/12/2022

Sentivo che quanto più mi fossi impegnato su una strada ordinaria, tanto più mi sarebbe riuscito agevole verificare gli eccessi in cui ero incorso, la pretesa di tanti sforzi male orientati. D’altronde, lo straordinario non si rivela mai su una strada nuova, ma proprio su quella percorsa da tutti.