Un miscuglio di stupori letterari

Beppe Sebaste recensisce Zibaldoni e altre meraviglie sul’Unità del 12 aprile 2003.

di in: Rassegna stampa

In un mondo di categorie e generi ben definiti, la mescolanza, la coabitazione di molte diversità diventa quasi rivoluzionaria. È anche per questo – oltre che per ragioni letterarie – che Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio hanno lanciato Zibaldoni e altre meraviglie, rivista telematica di “racconti, studi, pensieri, stupori letterari”, definendo lo Zibaldone “l’antigenere per eccellenza, poiché annulla i confini dei generi canonici nel momento in cui li confonde e li assembla, sempre andando al di là del genere”. Nel primo numero della rivista Gianni Celati ha “dettato” la linea, con lo scritto che vi proponiamo in questa pagina [leggi qui]: una linea leopardiana della rposa che cerca proprio nello Zibaldone per antonomasia il suo modello o non-modello. Tesi rilanciata nel secondo numero da Antonio Prete nel saggio Sulla scrittura dello Zibaldone. La rivista accoglie quindi una pluralità di forme e di voci, una “prosa erratica e frammentaria (l’operetta morale), come testimonia il Diario dall’Uzbekistan di Giorgio Messori. Tra gli altri testi del secondo numero: le osservazioni appassionate di Rocco Brindisi (Viaggi), un racconto su un personaggio indefinibile di Paolo Morelli, un patchwork di Leggende contemporanee a cura di Stefania Fumagalli, altre compilazioni del Piccolo sillabario astrale di Alessandro Banda e una favoletta di Gianluca Virgilio. E ancora, Mattia Mantovani continua a proporre riflessioni tra il morale e il faceto con Altre chiacchiere distratte, Ave Ghirelli racconta una storia d’amore con le donne al centro di tutto (Cheveux) e Paolo Ruffilli presenta Dieci poesie inedite. I testi sono illustrati con immagini tratte da opere varie di Giuseppe Caccavale, artista napoletano che vive in Francia, del quale parla Erri De Luca nell’intensa riflessione Porto storie.