Circolari

Alcuni di noi vanno ancora a scuola. Quando fanno ritorno a casa, a volte trascorrono ore a stilare o soltanto immaginare circolari improbabili, svolte nelle forme più svariate: dell’invettiva appassionata, del dialogo ameno, della satira menippea, dello studio scientifico, del poema… Nessun Ministro ha mai letto cose del genere, ne siamo certi, nessun Governante le ha mai nemmeno sognate. Nessun esperto ne ha mai scritto.

Non ho fatto in tempo a presentarmi, che già la ragazza del primo banco aveva sollevato la mano per chiedermi la parola e raccontarmi tutto. Del resto, il dirigente mi aveva avvertito neppure mezz’ora prima: – Il suo è un incarico delicato -, ma solo dopo avermi stretto la mano; cioè dava per scontato che [continua]

Da ragazzo non provavo una gran simpatia per lo studio del latino, una lingua morta che, come tutti i morti, mi sembrava inutile. Ma non era tanto la presunta inutilità a tenermi lontano dal latino. Ricordo di aver provato gli stessi sentimenti che provò Renzo Tramaglino dinnanzi a Don Abbondio e ai suoi “impedimenti dirimenti” [continua]

Da quando lo disse quel tale, sempre più spesso, a proposito degli insegnanti, sento pronunciare la parola fannullone… Perché dovrei prendermela a male? Ci sono abituato. Da anni sento dire che diciotto ore di lavoro son poche: meno di quattro ore al giorno per cinque giorni la settimana. Chi è che lavora così poco? Piano [continua]

Nelle scuole di ogni ordine e grado, maggio è ormai il mese consacrato ai test INVALSI. Gianluca Virgilio racconta la sua esperienza di professore di Italiano alle prese con una delle prove scolastiche più antiche e, allo stesso tempo, più bistrattate dai moderni tecnici dell’istruzione.

Settembre è il più crudele dei mesi, specie per studenti ed insegnanti. È anche il periodo in cui s’infittiscono, ripetitivi ed effimeri, i discorsi sulla scuola, gonfiando l’immaginario collettivo. Prendiamone in esame una ben delimitata sezione: i romanzi degli ultimi vent’anni che hanno come protagonista centrale la scuola e che sono rivolti a un pubblico [continua]

Il romanzo di ambientazione scolastica, che dalla seconda metà dell’Ottocento in poi si è conquistato uno spazio piuttosto ingombrante negli scaffali della nostra letteratura, è un genere particolarmente apprezzato dagli editori (ma anche dai produttori cinematografici) perché ha come target un segmento di mercato vasto e appetibile: circa un milione di insegnanti sufficientemente alfabetizzati (per [continua]

Pensierini

di in: Circolari

C’erano stati gli esami di seconda elementare, la maestra di Dolcedo aveva dettato duepunti: pensierini duepunti: nominate la frutta che conoscete, e dopo un bel po’ era passata tra i banchi e aveva chiesto a Marino come mai non aveva scritto ancora niente. Il bambino aveva gonfiato le guance, gli occhi bassi. Allora la maestra [continua]

Il vecchio aveva deciso di arare il terreno in pendenza anche se era piovuto da poco e nell’ultimo tratto in discesa, al momento di far manovra, il trattore s’è ribaltato e lui c’è finito sotto. Da quel giorno non ha più mosso le gambe e ha dovuto vendere tutto, vacche, maiali, conigli, oche e tacchini, [continua]

quanti propositi vani che sicumera farnetica e buffa angeli falsi e imposture vita confusionale stecche stonature io sono un insegnante cioè un muffologo incontro ogni giorno fantasmi afflosciati arance spremute la scuola è un agrume che a stento tiene insieme i suoi poveri spicchi la scuola non può essere arcobaleno incendio che danza basta con [continua]

Ogni anno che torno a scuola, spesso in una nuova scuola dove mi spediscono a insegnare, i primi giorni è come se vedessi tutto per la prima volta. Quando torno a casa mi viene sempre voglia di descrivere ogni cosa che ho visto, parlo al primo che incontro di ogni cosa che mi è capitata, [continua]

Saranno le sei del mattino. Dormiveglia a bocca secca. Alle otto accompagno il primo figlio a scuola nella parte nuova del paese vecchio. Alle otto e mezza accompagno il secondo figlio a scuola nella parte del paese che si chiama Piano Regolatore. È la stessa in cui abito, ma qui le macchine non servono per [continua]

[Circondato da colleghi sonnacchiosi e distratti, il Professor Dan Baha dà inizio alla sua requisitoria finale nel Collegio dei Docenti che chiude il libro Scusi, prof, ho sbagliato romanzo, di Alessandro Banda , Guanda 2006] “E allora che senso ha avuto, tutto ciò? Che senso ha? O, detto in altri termini, che ci stiamo a [continua]

Tutto è corpo, e ogni corpo deve assolvere un dovere; se non vuole essere nullificato deve avere una finalità, che si manifesta nell’obbedienza alle grandi leggi del respiro personale, e del respiro di tutti gli altri viventi. E queste leggi non possono essere trascurate”. Anna Maria Ortese, “Corpo celeste” Le “note in condotta” sono scritture raccolte [continua]

Mi avevano mandato a insegnare nella succursale del liceo. Al mio arrivo, mi accoglie il bidello, un tipo alto e magro, mai visto prima, e mi guida fin dentro l’aula, dove avrei dovuto insegnare. Abbiamo disceso pochi gradini, lui avanti e io indietro, ritrovandoci in un seminterrato, illuminato dalla luce di un neon, senza la [continua]