Anime

di in: Bazar

Tu mi dici: una sedia è una sedia. Io non sono affatto d’accordo.

 

Tu insisti: ma una sedia che cos’è? È soltanto un poggiaculo. Piano. Una sedia, intanto bisogna vedere chi l’ha fatta. Un artigiano? Un bricoleur? Un’industria? Magari laggiù in Cina, che costa niente.

 

Ah, questa è stata fatta nel Canton Ticino? E quest’altra? In Bulgaria, lo sapevo.

 

Dunque vedi bene anche tu che tra la sedia A e la sedia B ci son già delle belle differenze.

 

L’anima della sedia è dappertutto. Intendo dire, dipende da molti fattori, in primo luogo il processo produttivo della sedia; è stata fabbricata in serie? È figlia unica? È nata sotto un regime comunista, come in Cina?

 

Vedo che cominci a capire.

 

L’altro fattore importante da cui dipende l’anima della sedia è il materiale usato per fabbricarla. Prendi questa, per esempio, che è così leggera da far pensare a un aliante. Ah, è di midollino intrecciato a mano? Con seduta in cuoio? Son mica sicuro che sia cuoio vero, però. Sì? Vedrai che anima, te lo dico io!

 

Questa invece mi sembra un po’ freddina, con tutte quelle cromature. C’è anche la versione laccata, dici? Vedi, son già due anime diverse nella stessa sedia.

 

Però quella là tutta arancione dev’essere un bel tipo; ah, è in propilene, prodotta a nastro e piegata a mano per ottenere una seduta perfetta? Quindi ogni esemplare è praticamente un pezzo unico, ci saranno le ditate del piegatore nel propilene.
Pazienza se ha un nome scandinavo ed è prodotta a Gallarate, l’importante è che susciti una buona impressione, che dimostri un bel carattere.

 

Fammi provare questa, che mi pare un osso duro. Ma che cos’è? Rovere chiaro impiallacciato? Mhm, sta un po’ troppo sulle sue. Rovere nazionale, dici.
Sarà.

 

Passiamo a quella laggiù in fondo – legno massello di frassino curvato a vapore, con imbottitura in pelle? Fa venir voglia di abbracciarla, davvero. Meglio che non mi vedano? Va bene, non l’abbraccio, son capace di trattenere i miei istinti, cosa credi. E poi non vorrei mai farti fare cattiva figura.

 

Ma questa a forma di conchiglia di cos’è fatta? Fiberglass, fiberglass… e che differenza c’è con il propilene? Non lo sai?
Poi vuoi parlare di sedie.

 

Ah, ma questa in lino è una sedia simpatica, estiva. A me fa venire in mente il Gargano, le Cinque Terre, Saint-Tropez. Cosa dici, è fatta in Cina?
Passiamo a quelle là, che hanno i braccioli.

 

Be’, sì, questo è un bel modello, moderno, di carattere. È anche impilabile, ce n’è lì una pila che sembra la torre di Pisa. Un’anima aperta, solidale – ma non amerà un po’ troppo la calca, il turismo di massa? Senti un po’ com’è morbida quest’altra! Ah, c’ha il molleggio e le cinture elastiche e l’imbottitura di poliuretano espanso? Volevo ben dire.

 

Ma poi il poliuretano, cosa vuol dire espanso? Esiste anche quello non espanso? No, non voglio farti venire il mal di testa, sto solo cercando di capire l’anima di questa sedia ma vedo che non è il momento – ci vediamo dopo al bar, stasera c’è anche Gigi.