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Preferisco sparire

«Qui, in Svizzera, i matti li capiscono. I dottori sono buoni con loro, con noi. Sembra un regno da favola, dove i fragili non sono percossi dalle bastonate dei potenti ma possono sprofondare in sonni lunghissimi (cosa sarebbe la vita senza il piacere del sonno? Vale la pena vivere soltanto per la gioia di dormire…). In Svizzera gli adulti e i potenti stanno dentro le loro gabbie e blaterano e blaterano, prigionieri di parlamenti, leggi, scuole, ricatti. Noi no. Noi siamo liberi qui, dentro i manicomi. E i dottori sanno che parlano con esseri liberi, ma troppo addolorati per essere soddisfatti. Tu, Weiss, passeggi con me. Mi sei amico. Ma – perdona la domanda troppo intima – sei sicuro di non aver mai sentito le voci? Io, con la punta dell’ombrello, scavo volentieri nella neve e le trovo: palpitano, mandano suoni».


In "Passeggiate con Robert Walser" il critico Carl Seelig descrive vent’anni di incontri e di colloqui con il grande scrittore di Biel. In "Preferisco sparire" il vecchio scrittore, degente dell’ospedale psichiatrico di Herisau, conversa con lo psichiatra ventottenne Karl Weiss, tirocinante di quell’istituto, fra il giugno del 1954 e il dicembre del 1956. Lo psichiatra, però, non osa porre domande. È solo lo scrittore che parla. Tutto il libro è questo lungo monologo apocrifo di Walser, che rispecchia il suo pensiero ultimo sui temi prediletti: sogno, scrittura, solitudine, infanzia, pazzia. Il titolo del libro deriva da una frase che Walser ripete, come ossessivo refrain, nei momenti di estrema malinconia.


Marco Ercolani (Genova, 1954) è scrittore e psichiatra. Fra le sue ossessioni la poesia, i racconti apocrifi e le cronache di folli. Pubblica in prosa: Taccuini di Blok, Vite dettate, Lezioni di eresia, Il mese dopo l’ultimo, Carte false, Il tempo di Perseo, Discorso contro la morte, A schermo nero, Camera fissa, Turno di guardia. Ha scritto due volumi di versi, Il diritto di essere opachi e Si minore, e tre di saggi: Fuoricanto, Vertigine e misura e L’opera non perfetta. I suoi taccuini di poetica sono raccolti in Sentinella, Prose buie e Nottario. Pubblica poesie e racconti su riviste a stampa e online. Con Lucetta Frisa cura “I libri dell’Arca” e a quattro mani con lei ha scritto L’atelier e altri racconti, Nodi del cuore, Anime strane, Sento le voci e Il muro dove volano gli uccelli.

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Un commento su “Preferisco sparire

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