Archivio mensile:Gennaio 2021

Mi sforzai di ricordare. Ero quasi certa di avere indossato un completo da cameriera Contessa a un provino pubblicitario, due o tre anni prima, un abito di latex con i bordi ricamati in pizzo sangallo. Copriva per metà il sedere e per un terzo il seno, un capo davvero alternativo solo come antidoto a un eccesso di anticonformismo.

All’interno del più rotondo anniversario della nascita del Partito comunista d’Italia (gennaio 1921), quest’anno cade anche quello di uno dei suoi fondatori, Antonio Gramsci, nato il 22 gennaio 1891. Una delle porte più agevoli per entrare nella biografia, se non nell’articolata opera, del pensatore di Ales, restano Le lettere dal carcere.

In piedi, a figura intera dentro la veste a campana, completamente voltata e appoggiata al davanzale, è sempre il sentimento a protendersi nel verde oltre la bassa finestrella. Che viene attraversato da un pennone, ben chiaro nel celeste stagliato sulla grande parte soprastante. Una vocazione di viaggio d’avventura per mare verso paesi lontani, a contrasto con la blandizia claustrofobica del nido.

Kaliningrad è città bifronte perché ancora oggi caratterizzata dalla propria doppia anima (russa e tedesca, malgrado i tentativi dei Sovietici prima e dei Russi poi di cancellarne del tutto il versante identitario tedesco) e si profila così come il luogo geografico, ma soprattutto simbolico, nel quale una certa storia d’Europa ha dato vita a immani tragedie, ma anche a straordinarie fioriture di pensiero e di civiltà.

Le teorie complottiste sono una risposta a questa contraddizione, risposta che può essere riassunta in questo modo: negare la stessa contraddizione. E come fanno a negarla? Facendo delle informazioni, a favore o no della teoria complottista, parte della teoria complottista. Ovvero, le prove che negano il complotto, sono prove a favore del complotto.