Pavese/ 10

L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo di immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.

da I dialoghi con Leucò

Schiuma d’onda

BRITOMARTI   Oh, Saffo, non è questo il sorridere. Sorridere è vivere come un’onda o una foglia, accettando la sorte. È morire a una forma e rinascere a un’altra. È accettare, accettare se stesse e il destino.

SAFFO   Tu l’hai dunque accettato?

BRITOMARTI  Sono fuggita, Saffo. Per noialtre è più facile.

SAFFO  Anch’io, Britomarti, nei giorni, sapevo fuggire. E la mia fuga era guardare nelle cose e nel tumulto, e farne un canto, una parola. Ma il destino è ben altro.

BRITOMARTI  Saffo, perché? Il destino è gioia, e quando tu cantavi il canto eri felice.

SAFFO  Non sono mai stata felice, Britomarti. Il desiderio non è canto. Il desiderio schianta e brucia, come il serpe, come il vento.

La madre

ERMETE  O sciocco, non si tradisce che il compagno…Ma non è questo. Sempre la vostra vita è nel tizzone, e la madre vi ha strappati dal fuoco, e voi vivere mezzo riarsi. E la passione che vi finisce è ancora quella della madre. Che altro siete se non carne e sangue suoi?

MELEAGRO  Ermete, bisogna aver visto i suoi occhi. Bisogna averli visti dall’infanzia, e saputi familiari e sentiti fissi su ogni tuo passo e gesto, per giorni, per anni, e sapere che invecchiano, che muoiono, e soffrirci, farsene pena, temere di offenderli. Allora sì, è inaccettabile che fissino il fuoco vedendo il tizzone.

Le streghe

CIRCE   L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo di immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.

Gli uomini

CRATOS  Ma tu sai cosa sogno gli uomini? Miserabili cose che dovranno morire, più miserabili dei vermi o delle foglie dell’altr’anno che son morti ignorandolo. Loro invece lo sanno e lo dicono, e non smettono mai d’invocarci, di volerci strappare un favore o uno sguardo, di accenderci fuochi, proprio quei fuochi che ha rubato dentro il cavo di una canna. E con le donne, con le offerte, coi canti e le belle parole, hanno ottenuto che noialtri, gli immortali, che qualcuno di noi discendesse tra loro, li guardasse benigno, ne avesse figlioli. Capisci il calcolo, l’astuzia miserabile e sfrontata? Ti persuadi perché mi ci scaldo?