Profanare dispositivi

I “pensieri di confine” sono quei pensieri che stanno ai bordi di altri pensieri e che non riescono a entrare all’interno della superficie pensierosa, rimanendo così in una situazione ibrida e collocandosi là dove si possono solo intuire o al massimo intravedere, ma mai cogliere del tutto e fare propri come gli altri. A volte [continua]

Quando una cosa non cresce più, la usano le altre cose per crescere. Come i batteri nell’intestino, come i virus che usano la parte debole di un corpo. Come gli insetti che usano i cadaveri, così noi rivestiamo i cadaveri di abiti deterrenti che lo facciano sembrare ancora in crescita, in movimento, in dispendio di [continua]

Come tutte le forme d’arte del nostro mondo occidentale, anche il jazz ha avuto la sua svolta informale, che nella musica significa disancorarsi dalla tonalità e dal rapporto consequenziale tra armonia e melodia. Questo avvenne al principio degli anni Sessanta (anche se c’erano stati vari prodromi alla fine dei Cinquanta), principalmente a New York e [continua]

Presentando il «pacchetto sicurezza» all’indomani dell’omicidio di Giovanna Reggiani a Roma, il ministro dell’Interno Giuliano Amato disse che non occorreva «tirare in ballo la filosofia». Ma che ne pensano i filosofi? Lo abbiamo chiesto a Giorgio Agamben, uno tra quelli che più hanno riflettuto sui dispositivi della politica.   CORTELLESSA – Le statistiche dicono che i delitti effettivamente perpetrati diminuiscono eppure nell’opinione [continua]