Viaggio a Timbuctù /2

René Caillié tradotto da Barbara Fiore

di in: Timbuctù

CAPITOLO I

Viaggio a piedi da Saint-Louis a Neyré – Passaggio a N’ghiez – Usanze degli abitanti – Pietra miracolosa – Partenza – I ladri – Il battello a vapore – Il mio arrivo tra i Brakna – Incontro con Mohammed Sidy Moctar, grande marabout del re – Il re mi riceve.

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Il martedì 4 agosto del 1824, alle quattro della sera, partii da Saint-Louis accompagnato da due uomini e da una donna, abitanti di N’pâl, che dovevano servirmi da guide fino a quel villaggio.

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La campagna più ridente si offriva ai nostri sguardi. Vidi molti campi di cotone che i negri coltivano con successo, dove l’indaco cresce senza essere coltivato, e tutto intorno al villaggio stanno campi di miglio.

Andammo a sederci sotto un grande albero dove vanno in genere a riposare i viaggiatori in attesa che qualcuno venga offrir loro ospitalità. Quel giorno ce n’erano molti, mi presero per un Mauro, a causa dell’abito che indossavo: smentiti dalle mie guide che dissero loro che stavo per convertirmi all’Islam, si felicitarono con me.

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Fra i due villaggi, il viaggiatore attento a cogliere le bellezze della natura resta come in estasi alla vista dei gruppi di verzura sparsi nella piana. Si vedono mimose i cui rami vigorosi sostengono i tenui e flessibili steli di asclepias e delle diverse specie di cynanchum che, raggiuntane la cima, ricadono e si intrecciano in ghirlande e che per la diversità dei fiori che recano sono di ammirevole effetto. Spesso questi steli si incontrano con altre piante: si abbracciano, si uniscono strettamente con le tortuose spire dei loro numerosi rami e formano una volta aerea attraverso la quale l’occhio si tuffa per scorgere da lontano altri gruppi, bizzarri, ma sempre meravigliosi. La piana è coperta da un tappeto di verde la cui amabile uniformità è rotta da numerosi alberelli tutti diversamente decorati dalle piante rampicanti che crescono all’intorno.

Il parinarius senegalensis, molto diffuso nella piana, rende ancor più bello lo scenario e ancor più interessante lo spettacolo per il viaggiatore che riposa all’ombra del suo denso fogliame. Tante bellezze nella natura obbligano l’anima a pensare al suo creatore e ad ammirare la profondità della sua intelligenza.

Queste piane incantevoli sono interrotte da acque palustri in cui crescono una quantità di piante acquatiche e dal momento che la strada le attraversa l’acqua mi arrivava fino alle ginocchia. Arrivai a N’ghiez verso l’una dopo mezzogiorno: riposai solo un istante poi mi diressi verso est, traversai dei campi di miglio. Poi il cammino mi condusse in una piana deserta, piuttosto ricca di vegetazione, e arrivai a N’pal al tramonto, molto affaticato dalla strada fatta a piedi nudi e portando il bagaglio sulla testa.

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La seconda parte di questo testo è stata rimossa. Tutto il libro di Caillié, curato e tradotto da Barbara Fiore, è stato pubblicato in formato EPUB, MOBI, PDF. Si può acquistare qui su ZIBALDONI o qui su AMAZON o su qualsiasi altro store online.

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