Archivi tag: Antonio Prete

Non poter compiangere i morti: il divieto del seppellimento evoca Antigone, la sua affermazione di un diritto che è oltre le leggi, iscritto nella natura corporea e intima dell’appartenenza (autoadelphon, lei dice del fratello, unendo il possessivo al sostantivo, come accade in alcuni nostri dialetti meridionali: fratima, mio fratello).

L’intero libro respira della gioia e del piacere che l’autore riceve dal lessico ricchissimo della lingua italiana, dai suoi suoni che paiono disporsi così naturalmente nell’andamento endecasillabico: è come se lo sguardo poetico di questi incipienti Anni Venti sapesse di essere debitore a una tradizione non invecchiata e non provinciale capace di fare ancora scuola.

Tra i cespugli di ginepro e di lentisco apparve la baia dell’Orte: un arco di pietra grigia e di macchia che scendeva verso il verdazzurro dell’acqua. Il profumo del rosmarino e della santoreggia si mescolava al suono delle onde che schiumavano contro la scogliera. Voltandosi, Gregorio vide Otranto biancheggiare in lontananza come un veliero: le [continua]

Le passeggiate con Antonio  Prete negli ultimi anni sono diventate una piacevole consuetudine. L’ultima volta che è venuto nel Salento per presentare il suo saggio Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (Bollati Boringhieri, Torino 2016), previo accordo telefonico, sono andato a prenderlo a casa sua poco dopo le cinque del pomeriggio per fare una passeggiata al [continua]

“Ma i veri viaggiatori partono per partire: cuori leggeri, come palloni in alto vanno, il loro corso mai vorrebbero smarrire, dicono sempre ‘andiamo!’ ed il perché non sanno”. Charles Baudelaire, Il viaggio, tradotto da Antonio Prete   Un viaggio può essere motivato da un desiderio di evasione. Per tutto l’anno siamo costretti a risiedere nel [continua]

“Il corpo è un organo per affondare nell’esterno, come pietra, lichene, foglia”. Gianni Celati, Verso la foce   In questi giorni sto rileggendo l’opera di Gianni Celati nel Meridiano Mondadori appena pubblicato (gennaio 2016).  Sono quasi duemila pagine (compresi gli apparati), nelle quali scorre l’intera vita dello scrittore, da Comiche a Selve d’amore, passando attraverso [continua]

«Una volta noi avevamo questa abitudine di inventarci situazioni, metterci addosso quel che capita, parlarci per ore con gerghi e accenti strani, recitare senza copione e andare avanti per molto tempo così partendo da uno spunto casuale». Con queste parole si apriva La bottega dei mimi, libro ormai introvabile del 1977 di Gianni Celati, Lino Gabellone, Nicole Fiéloux e Carlo Gajani. La scomparsa nei giorni scorsi di Gabellone, ha spinto Antonio Prete a scrivere il seguente testo. Noi abbiamo aggiunto alcune foto che ritraggono Celati e Gabellone, tratte da La bottega dei mimi.

Un bel ripasso di storia della letteratura dagli albori del web. Un concentrato spumeggiante di idee, proposte, visioni, alterchi, polemiche, contraddistinto dall’entusiasmo e dall’ingenuità che animano sempre tutti gli inizi. In questo “ZiBook” si incontrano scrittori e personaggi più e meno noti, tutti incredibilmente e irrimediabilmente attratti – come in un castello di Atlante d’oggigiorno – dalla magia dell’espressione immediata e improvvisa (il “commento”!) all’interno della Rete.


Tradurre, per Leopardi, è stare all’ombra dell’altra lingua. Ma abitando la propria lingua, nell’esteso orizzonte della sua tradizione, ma anche in tutte le possibili modulazioni espressive e inventive. Tradurre, per Leopardi, è situarsi tra due lingue, anzi tra le lingue, in un costante e vigilissimo esercizio di comparazione. Un esercizio che avviene, per dir così, [continua]

Giardino, sera

di in: Bazar

“Quando, dopo un’altra notte, nel primo chiarore dell’alba vennero a prenderci, sentivo solo voci rincorrersi concitate come in un sogno, gli occhi erano velati, e nelle orecchie il vento s’era fatta una sua casa e ruggiva e gridava e nella mente non c’era nulla, solo una distesa di sabbia, eguale, infinita, senza cielo, senza orme nella sabbia, senza luce, perfino”. Un racconto di Antonio Prete dedicato ad Assia Djebar.

Mentre, dopo mesi di guerra e bombardamenti in Iraq, il 13 dicembre 2003 gli americani arrestavano Saddam Hussein, Zibaldoni e altre meraviglie si apprestava a dedicare ai bambini il quinto e conclusivo numero dell’anno, riprodotto ora in questo ZiBook. Un numero natalizio, dunque, ma di un Natale di guerra, come forse sempre è il Natale. [continua]


Ricorreva il 125° anniversario della nascita di Robert Walser, quando nel settembre 2003 vedeva la luce il quarto numero di Zibaldoni e altre meraviglie, uno dei più ricchi e luminosi forse proprio perché ispirato allo scrittore svizzero. Lo riproponiamo oggi integralmente nella collana ZiBook Ricordanze. Nella sezione Preludi campeggiano due prose inedite di Walser, tradotte [continua]


La letteratura, ha detto qualcuno, consiste nell’inviare lettere a destinatari sconosciuti. Giacomo Leopardi pensava a un giovane del XX secolo; i testi di questo ZiBook della collana Ricordanze che ripropone il terzo numero della Prima Serie della rivista letteraria Zibaldoni e altre meraviglie, uscito a giugno 2003, si rivolgono invece ai lettori del XXI secolo. [continua]