Era un pavillon, o ancora meglio una immensa voliera di legno traforato e bambù, aperto solo d’estate in mezzo a un parco, sotto l’ombra di tigli e ippocastani. C’era in effetti anche un cocorito, che però non scendeva mai da un suo altalenante trespolo da cui calava sui clienti certe sue chiacchierate condite di deiezioni e [continua]

![“. . . adventavit asiuns,/ pulcher et fortissimus” [Nella foto, installazione di Maurizio Cattelan] “. . . adventavit asiuns,/ pulcher et fortissimus” [Nella foto, installazione di Maurizio Cattelan]](https://www.zibaldoni.it/wp-content/uploads/2013/02/inattualità.jpg)




































