Opera di Jacek Yerka
Opera di Jacek Yerka

Paesologia

Quasi ogni mattina vado a trovare qualche paese come si va a trovare un vecchio zio, vado a vedere che faccia ha, a che punto è la sua malattia o la sua salute. Vado per vedere un paese, ma alla fine è il paese che mi vede, mi dice qualcosa di me che non sa [continua]

Via Municipio è una via centrale poco dietro Piazza dei Signori, cuore e vetrina della trevigianità che trascorre. I negozi che la animavano, o meglio le botteghe che abitavano i portici di questo breve tratto, erano tutti legati a necessità quotidiane di vita spicciola, disposti lungo la morbida discesa della via, affiancati alle tipiche osterie [continua]

Oh Signore, rendici capaci di meraviglia e di stupore Non era mai stata al mare in inverno. Con un’amica ci aveva passato due settimane, nella bella stagione, qualche anno fa. Per la verità, questa non era la prima volta che  venivamo. C’eravamo già stati un giorno pieno di nebbia. Era un mese fa. Le case [continua]

Se vieni a Napoli e vedi Castellammare, poi non muori, non ti preoccupare – rivivi. Mentre dal mondo tutto sparisce a gran velocità, a Castellammare tutto riappare. Sparisce dal mondo inchiavardato la visione dell’interiore e della caducità. Ma ecco nel Castello Fatato sul Mare riappare la finestra spalancata sulla strada e quello che c’è dietro: [continua]

ANTALAYA Sono ad Antalaya, grande città della costa turca al di sopra di Cipro. Il clima è umido e la gente del posto dolce. La signora che gestisce la Pansyon è come una mamma anziana e premurosa. Mi accoglie parlando un perfetto inglese in modo veloce come una piccola graziosa paperina. Pur essendo turistica, Antalaya [continua]

Apice è a pochi chilometri da Benevento, a pochi chilometri dall’autostrada e dal luogo natale di padre Pio. Paese vecchio (con maglia urbanistica a conchiglia) e paese nuovo (con maglia urbanistica indefinibile), distinti e separati, uno di fronte all’altro, a tre chilometri di distanza. Fra l’uno e l’altro c’è il cimitero. Intorno le case di [continua]

Cicladi

di in: Paesologia

Il racconto greco comincia al crepuscolo, in un mese di settembre, su una terrazza, nel villaggio di Naoussa, nell’isola di Paros, nelle isole Cicladi, mare Egeo. Crepuscolo, ossia cielo trasparente che diventa lilla sulle colline brulle e pietrose, e sulle case, parallelepipedi bianchi con le finestre celesti, azzurre, blu. Vasi blu con piante fiorite, orci [continua]

Come la Bibbia  per ogni buon cristiano così Pinocchio (sono i due libri più diffusi al mondo) occupa un posto decisivo nel cuore e nell’immaginario di ogni bambino. A me successe qualcosa di assai curioso. Avevo una stanza nel Palazzo Ginori a Firenze che dava su una viuzza laterale, Via Taddea. Lì nel ’64, senza [continua]

E allora, bello mio, sei stato a Mikonos, alle Seicelle e alle Maldive? Com’erano? Più o meno della loro fama? O, davanti a San Pietro e Piazza Duomo, devono correre a nascondersi? È meglio Montecarlo? O forse Gargazzone? “Gargazzone” dici “lo sai bene cos’è: un posto più triste di Salorno, e vuoto più di Sinigo, [continua]

Nella sua opera di ricognizione dell’antica sapienza italica, Giambattista Vico scriveva che conoscere significa mettere insieme tutti gli elementi di una cosa, dai quali si possa ricavare così la sua “idea perfectissima”. Da questo punto di vista, la metafisica – “donna con le tempie alate” e con lo sguardo rivolto al cielo e i piedi sulla [continua]

L’estate che ero a Villa Minozzo, in un minuscolo appartamento preso in affitto dal veterinario del paese, quando a ferragosto è venuto Vittore a trovarmi e abbiamo cominciato ad andare in giro, lui con la macchina fotografica, io con quaderno e matita, per esercitarci a osservare il mondo che avevamo attorno, fin dall’inizio cu siamo [continua]

Appena sveglio mio figlio mi dice che c’è il sole come se fosse un miraggio. Ho la faccia gonfia per un dente infiammato. Ho i bronchi pieni di muco e la testa piena di cattivi pensieri. Dopo molti giorni davanti al computer ho voglia di andare all’aperto a prendere aria. Vado ad Andretta, il paese [continua]

Che il paesaggio svizzero possa somigliare a un’illustrazione non è solo un luogo comune. Arrivando dall’Italia, e lasciandosi alle spalle la caligine dell’estate, mentre salivamo per il passo del Bernina tutto appariva più nitido, ben disegnato e distinto: le casette sui pianori, la ferrovia che s’arrampica sul passo, le nuvole bianche nell’azzurro. E anche i [continua]

La Falterona è ancora avvolta di nebbie. Vedo solo canali rocciosi che le venano i fianchi e si perdono nel cielo di nebbie che le onde alterne del sole non riescono a diradare. La pioggia à reso cupo il grigio delle montagne. Davanti alla fonte hanno stazionato a lungo i Castagnini attendendo il sole, aduggiati [continua]

se perdi un figlio puoi venire qui a dormire in macchina alle due del pomeriggio, puoi sentire il tremore del tuo corpo come un cespuglio sente una formica. non disturberai nessuno non sarai disturbato nel tuo lutto nella tua voglia di stare lontano dall’usura degli impicci anche quella minima che viene dal restare in casa. [continua]

Vado a Teora per un convegno organizzato da Rifondazione comunista. Il partito in provincia di Avellino da poco è guidato da un giovane e volenteroso segretario che ha meno di trent’anni e questa è una delle poche novità della politica irpina. Pare che nelle prossime elezioni si candideranno le stesse persone che si candidarono nel [continua]