Bazar

Fadimata /2

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“Sono nata sotto una tenda, a quel tempo vivevamo nel deserto. Mio padre è un funzionario, un veterinario di arrondissement, serviva nel villaggio che è un capoluogo amministrativo e in tutta la zona circostante e dal momento che non aveva ancora figli da mandare a scuola lasciava la famiglia all’accampamento, non lontano dal villaggio. Un accampamento [continua]

Inspiration

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ispirazione è un’esplosione di petali sul viso dell’anima creatrice senz’anima il corpo  è un manichino che non fa e non dice niente di travolgente la stasi bianca, arancione la creazione il sentimento pervade l’anima esplode: attraverso le mani l’arte fa nuovo: inventa, edifica… modifica il domani L’immagine che illustra questo testo e che lo ha ispirato [continua]

Ritorti e Sarchioni sono famosi, nel rione dove vivo, quasi una leggenda. Il loro è un copione che possiede variazioni, improvvisazioni diciamo, dovute al tempo e alle stagioni, ma in fondo è sempre uguale. Spesso, non sempre, finisce che si accapigliano, e allora qualcuno li va a dividere. Anche a me è successo di alzarmi [continua]

Anime

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Tu mi dici: una sedia è una sedia. Io non sono affatto d’accordo.   Tu insisti: ma una sedia che cos’è? È soltanto un poggiaculo. Piano. Una sedia, intanto bisogna vedere chi l’ha fatta. Un artigiano? Un bricoleur? Un’industria? Magari laggiù in Cina, che costa niente.   Ah, questa è stata fatta nel Canton Ticino? [continua]

Fadimata

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Fadimata la conoscevo da anni. Veniva da una zona nel nord del Mali dove il deserto è bianco, fatto di sabbia e minuscole conchiglie, issenen n’tufush, le chiamano, “i denti del sole”, denti che il sole perse nella sua battaglia contro la luna. Al tempo del mio lavoro con i guaritori dogon, a Bandiagara, una mattina un taxi-brousse aveva [continua]

Notturno

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Ordinerò al mio ottico di fiducia lenti a contatto par vardar el scuro. Nel frattempo slungherò come sempre i brasi par rivàr a palpèta ad accaparrarmi il cuscino. Abbasso le palpebre tapparella: tanto io, l’ho già affittato il mio pezzo di cielo con rilevatore di meteore e Amministratore di Desideri. Lesème dislagàr tal materasso a [continua]

Monete d’oro

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Nata su un transatlantico diretto verso l’America, rimasta orfana di madre quando aveva pochi mesi, riportata in Europa dal padre poco dopo e infine cresciuta a castagne e polenta sulla Senna da una famiglia di sconosciuti, la zia Mane non ebbe quella che normalmente si definisce un’infanzia agiata. Forse anche per questo divenne una donna allo [continua]

Non avevo ancora diciotto anni quando un giorno ho deciso di telefonare a Borges. In quel periodo scrivevo poesie dove raramente mancavano labirinti, cortili e qualche esegeta caduto in disgrazia. Mi piacevano questi argomenti, e anche se nelle poesie che scrivevo avevo cominciato a metterci dentro pure del whisky, delle sigarette e delle belle tette, [continua]

Save me

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nel periodo di sogni di soli delfini nuotavo nel subconscio, nel mare con l’aiuto di quell’animale: la guida della mia coscienza di cui non potevo, di cui non posso fare senza. guizzante pesce intelligente tra le tue braccia niente mi spaventa e come io ti senta dentro me, nel mare del sogno subcosciente, una donna [continua]

Carattere

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Non è una qualità di un individuo, né qualcosa che ne esprima i suoi modi, la sua natura, il suo garbo. Si imprime piuttosto su quello stesso volto di cui non è capace di rivelare alcunché, quasi fosse il trucco o il decoro di una cosmesi di cui solo i nostri demoni conoscono la vera [continua]

cado sull’erba ma qualcuno poi mi salva in modo inatteso sento per la prima volta il peso del mio corpo: lo sento tutto in un minuto e non parlo più, perché muoio di paura non capisco il senso di questa fregatura: cado svenuta sul manto bianco freddo che mi ha immediatamente risvegliata … se ci [continua]

Il Sanfelese si ritirava dalla terra, e il sole si era già fatto due ore di sonno nella pancia della Vergine. Il Sanfelese e l’asina dormivano in piedi, squagliati dalla fatica, e si erano scordati la via. A tutti quelli che incontrava, il Sanfelese chiedeva: – Bell’uomo! Sapete per caso dov’è la capanna mia? E [continua]

A voce bassa

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Io non la volevo, non sapevo che farmene. Sarà un ferro vecchio ormai, adesso. Ma il brigadiere ha insistito: “È sua!”, ha detto. È mia? * Barbara ha i capelli castani, lisci, la carnagione bianca, slavata e il colore nei suoi occhi è verde. Mi piace descriverla, ricostruire la sua immagine e ritrovarla familiare a [continua]