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Dove pare a te

Oggi è un giorno speciale, perché arriva un riconoscimento importantissimo per Gianni Celati: la pubblicazione delle sue opere narrative nella collana Meridiani di Arnoldo Mondadori. È un momento di grande gioia per Zibaldoni, che deve tanto allo scrittore ferrarese. Per festeggiare l’evento, proponiamo ai nostri lettori una nuova rubrica speciale, che raccoglie tutti i testi scritti da Celati per Zibaldoni (dalle prime stesure dei romanzi alle traduzioni, dalle lettere ai sonetti e ai saggi), e un suo racconto pressoché inedito, pubblicato nel 1989 su Il Buon Paesano, una piccola rivista di Angri (SA), seguito da una nota di Enrico De Vivo.
Fermata del tempo

Caro lettore, perdona il ritardo con cui mi faccio vivo. Ecco alcuni “approfondimenti” sul mio libro Fermata del tempo (Marcos y Marcos, 2015), che spero ti riescano utili. Il titolo indica la volontà di fermare il tempo, di rallentarlo, di fissare nella memoria alcune figure umane e alcuni luoghi e situazioni perché restino fissi [continua]
L’ora del tè

Buxton Street, London – 2008 al lampione sorprende il gioco di un cielo magritte dalla sedia a sdraio non ripiegata verso sud, in un backyard di lastroni di cemento malfermi e ghiaia fina bianca e blu, trapuntata dalla vita * Saint Matthew’s Row, London – 2008 alle vetrate nel cercare in [continua]

“Vero è che un amico vi sarà sempre più indefinibile di un nemico. Onde guardate di non accettare la sua amicizia come una legge necessaria alla vostra anima. Pensate che dipende da voi che le sue parole sembrino auree o di ombra. (…) E non mostrate mai il vostro vero interiore; cioè non simulate, ma [continua]
Calame persta

[fragmentum n. 1] Mehercle, quae puellula! Mecum ipse reputabam: «Ante eius pedes flores effunde, luna, sis mihi roscida, ut virginea membra cupiditate perfundantur atque in meum cubile ultronea victima se offerat. Per totam noctem, dis ipsis invisus, operam dabo ut eius sanctitatem teneam». De matronarum risubus diutius sic laboraveram ut vel earum nictationes meae [continua]
Sogno di un sogno
La giostra

Prima stava male, poi stava peggio e quando sembrava migliorare è peggiorato ancora. Al funerale c’era tanta gente, i parenti, gli amici, quelli che lo conoscevano e qualcuno di passaggio. Una cerimonia come tante, ma non per lui. Non è facile quando muore tuo padre. Questo è successo ieri. Oggi è a casa, un giorno [continua]
Huetor Vega

Egli distruggerà la morte per sempre Isaia 25:8 1 Ah gli ultimi spasmi di umanità… Erano loro che condannavano Huetor Vega a soffrire di un dolore che saliva dal retto e, attraversandogli in un baleno la metà superiore del corpo appesantito dagli anni, lo costringevano a una smorfia così innaturale? Gli innumerevoli assalti [continua]
Congiungimenti 27

COME SE MANI STRETTE DAL RESPIRO «passi a venire mai più lo stesso, dopo, mai più sono stato me stesso chi è quella bambina che mi viene incontro? scioglie il sangue che cosa dice? parla della sua vita in cui un giorno la mia era goccia mai così vicini, [continua]
Un Nobel mancato

Il ventennale della Fondazione “Borislav Pekić” di Belgrado, istituzione dedicata alla cura e alla pubblicazione dell’enorme eredità letteraria dello scrittore scomparso nel 1992, è un’occasione per ricordare uno dei maggiori narratori, saggisti, drammaturghi e sceneggiatori serbi e jugoslavi. Dopodomani Zibaldoni pubblicherà in esclusiva un pezzo inedito di Pekić nella traduzione di Alice Parmeggiani.
Panegirico dell’ospite

I cadaveri bisogna gettarli via più dello sterco ERACLITO Una volta, sì, solo una volta però, vagheggiavo, eccome, la psiuché, l’anima, no, anzi che dico, sempre e solo l’animus, sì, l’animo, tutto mente e cervello, fra me e me rammemoravo l’inarrivabile splendore dell’ingegno umano, le sinapsi infasciate dentro il cerèbro, le meningi, i gangli [continua]
Accolti entrambi nel confortevole letto matrimoniale si dovettero riabituare pian piano a dar consistenza alle cose. Il lampadario lambiccato che pendeva dal soffitto alto, sedie e pavimento che sostenevano mucchietti sfioriti di biancheria, la scrivania ingombra dei pacchi ben sistemati del farsettaio. Una macula cerulea a pena suggerita dalle sconnessure delle imposte. Insieme agli occhi, [continua]