
Caro Enrico, ho letto la tua lettera per il decennale di Zibaldoni. Fai bene a mettere l’accento sull’imprevedibilità e sullo svestire i panni professionali, ma bisognerebbe parlare anche degli inediti cortocircuiti, combinazioni che venivano (vengono) fuori in fondo in ogni numero della rivista, che è sempre un condensato caleidoscopico di cose lontane in apparenza, di [continua]