Calvino, vent’anni dopo. Niente di più ozioso che porre la domanda sull’attualità o inattualità della sua scrittura. O la domanda su quale delle due figure contemporanee messe spesso a confronto – Pasolini e Calvino – sia più presente, oggi, più prossima alle grandi questioni del nostro tempo. Ogni scrittore, quando diventa quello che diciamo un [continua]

Gianni Celati risponde a Massimo Rizzante – “Sembrerebbe che i narratori moderni non capiscano più cosa significhi raccontare l’altro mondo, quasi che fossero permanentemente ospedalizzati in questo mondo e nella cosiddetta ‘realtà’, di cui il loro linguaggio deve essere al servizio. Perciò quasi tutti i romanzi in circolazione debbono mettere avanti un progetto di dire qualcosa di drammatico su questo mondo, sulla ‘realtà’, per poter essere presi seriamente”.

Tutto è corpo, e ogni corpo deve assolvere un dovere; se non vuole essere nullificato deve avere una finalità, che si manifesta nell’obbedienza alle grandi leggi del respiro personale, e del respiro di tutti gli altri viventi. E queste leggi non possono essere trascurate”. Anna Maria Ortese, “Corpo celeste” Le “note in condotta” sono scritture raccolte [continua]

                    I. L’uomo, per l’indiffinita natura della mente umana, ove questa si rovesci nell’ignoranza, egli fa sé regola dell’universo. Questa dignità è la cagione di quei due comuni costumi umani: uno che “fama crescit eundo”, l’altro che “minuit praesentia famam”, la qual, avendo fatto un cammino lunghissimo quanto è dal principio del mondo, è stata [continua]

Mi avevano mandato a insegnare nella succursale del liceo. Al mio arrivo, mi accoglie il bidello, un tipo alto e magro, mai visto prima, e mi guida fin dentro l’aula, dove avrei dovuto insegnare. Abbiamo disceso pochi gradini, lui avanti e io indietro, ritrovandoci in un seminterrato, illuminato dalla luce di un neon, senza la [continua]

Germinazione

di in: Bazar

Mio padre faceva l’impiegato alle imposte dirette, guidava una dauphine beige e come lettura preferita aveva il vocabolario della lingua italiana. Lo ripeteva ad alta voce. Si faceva interrogare da noi figli, ogni giorno della settimana, esclusi il sabato e la domenica, un figlio a turno, per due ore.

Gemelli

di in: Bazar

(Ribalta semibuia, libri dappertutto, due piccoli televisori perennemente accesi – ma senz’audio. Le luci azzurrine provenienti dai due computer illuminano i volti e, parzialmente, i corpi di Lillo e Lalla seduti spalle contro spalle alle rispettive scrivanie. Robuste corde li tengono legati alla sedia e, saldamente, l’uno all’altra per il busto. Le mani e le [continua]

Io ricapitolo… condenso… è lo stile “Digest”… la gente ha solo appena il tempo di leggere trenta pagine… sembra! tutt’al più!… è la necessità! scazzano sedici ore su ventiquattro, dormono, copulano il resto, come avrebbero il tempo di leggere cento pagine?
Louis Ferdinand Céline tradotto da Giuseppe Guglielmi

Storia di un racconto

di in: Bazar

Solo pochi giorni fa, a Londra, dove ora vivo, mi ero alzato dalla scrivania per concedermi un po’ di rilassamento, per far correre i pensieri da soli, senza costringerli a seguire una strada prefissata. Fermo davanti alla finestra, osservavo il tranquillo torneo delle auto e dei passanti sul passaggio zebrato appena sotto casa. La fila [continua]

Gino/ 29

di in: Gino

Fuggire e non fuggire Una notte, Gino lo svegliarono dei rumori di mobili sbattuti. No… non erano i mobili sbattuti… era qualcuno che ci sbatteva contro… Poi un urlo soffocò in un rantolo e dopo un tonfo, rumore di cosa che si contorce per terra. Corse in cucina e ci trovò Adele tutta accartocciata. Le [continua]

A me pare che tra le grandi migrazioni della nostra epoca ci sia anche da parlare della migrazione del popolo del consumo. Ma, prima di parlare di questa migrazione dell’era moderna, vorrei ricordare una bella frase di Robert Walser che mi ha sempre dato di che pensare e che mi sembra abbia molto a che [continua]

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