
Quanto segue si deve in parte ai contatti hollywoodiani dell’editore italoamericano Sommariva (le cui controverse e ancora misconosciute imprese ecdotiche verranno presto recensite su questa stessa rubrica), che ha accettato di condividere in anteprima italiana su Zibaldoni alcuni ragguagli da lui raccolti oltreoceano.

Camminavo in un parco dall’erba curatissima e verde intenso. Alle spalle avevo lasciato una pista ciclabile sterrata, graziosamente curva, e gli amici che ci avevano invitato, che conversavano con mio marito. Davanti avevo un mare vasto, azzurro, liscio, e un cielo striato di nuvole leggere. Ho posato la bici e percorso alcuni passi soffici sull’erba [continua]
L’infiltrato

Dunque era così che ci si sentiva, verso la fine? Il corridoio umido era più scuro dell’ultima volta in cui ci era entrato, sembrava anche più stretto. Avanzava facendosi largo fra le borse, i piedi degli studenti e delle molte studentesse accovacciate contro il muro in attesa della comparsa di un docente per ora lontano, [continua]
Dove pare a te

Oggi è un giorno speciale, perché arriva un riconoscimento importantissimo per Gianni Celati: la pubblicazione delle sue opere narrative nella collana Meridiani di Arnoldo Mondadori. È un momento di grande gioia per Zibaldoni, che deve tanto allo scrittore ferrarese. Per festeggiare l’evento, proponiamo ai nostri lettori una nuova rubrica speciale, che raccoglie tutti i testi scritti da Celati per Zibaldoni (dalle prime stesure dei romanzi alle traduzioni, dalle lettere ai sonetti e ai saggi), e un suo racconto pressoché inedito, pubblicato nel 1989 su Il Buon Paesano, una piccola rivista di Angri (SA), seguito da una nota di Enrico De Vivo.

Tocca stavolta ai pensionati che finalmente liberi e in piedi, dopo essere stati seduti in ufficio per decenni, prendono in affitto un ritaglio di terra in montagna e ci piantano le patate. Hanno aspettato per tutto l’inverno, il naso appiccicato alla finestra, e finalmente, quando arriva la primavera, senza nemmeno salutare salgono sull’utilitaria con tutto [continua]

Per noi che scriviamo da queste parti, cioè pasticciamo di letteratura, è sempre istruttivo andarlo a trovare, perché chiaramente Mirando Haz è ciò che vorremmo essere e non siamo, un artista integrale. Gli dedico allora un Alfabethaz di presentazione (occhio al capolettera). Anche gli elenchi telefonici parlano: “Pieragostini Nob. Amedeo”, c’è scritto su quello di [continua]

Qualche tempo fa ho letto sulla rivista Internazionale (18/24 ottobre 2013) un articolo di Jonathan Franzen, dedicato a Karl Kraus. Era un estratto, in verità, di un lavoro più ampio, The Kraus Project, di cui si possono facilmente consultare belle recensioni su molti autorevoli quotidiani (v., tra l’altro, sul New York Times o sul Guardian). L’Autore è Kraus stesso, riproposto in [continua]

Nel capitolo V del Tristram Shandy Laurence Sterne riprende un detto popolare che forse può fare al caso nostro: «Ognuno parla del mercato a seconda di come gli sono andati gli affari». Il motto vale per l’intera esistenza – è a questa che Sterne si riferisce – ma mi sembra in particolar modo appropriato per [continua]

È uscito da poco in libreria Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro (Edizioni Effigie), l’ultimo saggio di Massimo Rizzante. È un libro importante per chi ama la letteratura (il 23 dicembre scorso «La Repubblica» ne ha dato un’ampia anticipazione in prima pagina e nelle pagine culturali). Il saggio è insieme un discorso sul romanzo, un approfondimento sui grandi poeti marginali (O. V. de Lubicz Milosz, Lamborghini, Crnjanski, Kachtitsis) e un’acuta riflessione sul presente e sul senso della pratica letteraria. Rizzante dialoga con i maggiori romanzieri della seconda metà del XX secolo: una conversazione fitta di richiami, sia nei saggi, sia negli incontri con Carlos Fuentes, Ōe Kenzaburō, Juan Goytisolo, Milan Kundera, Gudbergur Bergsson, José Saramago, tutti presenti nel libro. Per gentile concessione dell’autore, riprendiamo qui il capitolo dedicato alle ragioni del suo impegno letterario. (wn)
Fermata del tempo

Caro lettore, perdona il ritardo con cui mi faccio vivo. Ecco alcuni “approfondimenti” sul mio libro Fermata del tempo (Marcos y Marcos, 2015), che spero ti riescano utili. Il titolo indica la volontà di fermare il tempo, di rallentarlo, di fissare nella memoria alcune figure umane e alcuni luoghi e situazioni perché restino fissi [continua]
L’ora del tè

Buxton Street, London – 2008 al lampione sorprende il gioco di un cielo magritte dalla sedia a sdraio non ripiegata verso sud, in un backyard di lastroni di cemento malfermi e ghiaia fina bianca e blu, trapuntata dalla vita * Saint Matthew’s Row, London – 2008 alle vetrate nel cercare in [continua]

Recensione di The Hateful eight in esclusiva mondiale per “ZIBALDONI E ALTRE MERAVIGLIE”! I nostri contatti transatlantici ci hanno permesso di assistere in anteprima assoluta all’uscita statunitense della versione in 70mm dell’ottava fatica di Quentin Tarantino, qui atrabiliosamente recensita. Negli Stati Uniti è prevista la distribuzione nei cinema della versione digitale del film a partire dall’8 gennaio 2016. In Italia The Hateful Eight uscirà il 4 febbraio, distribuito da 01 Distribution.
Il tappeto

Chissà da dove era arrivato il tappeto persiano che mi fu regalato, un tappeto non antico ma che certo aveva almeno un centinaio di anni, o forse assai di più. E chissà quindi dove era stato fino a quel momento, quando era arrivato a me. Era stato ripiegato in una pila di altri tappeti in [continua]


