Notturno

di in: Bazar

Ordinerò al mio ottico di fiducia lenti a contatto par vardar el scuro. Nel frattempo slungherò come sempre i brasi par rivàr a palpèta ad accaparrarmi il cuscino. Abbasso le palpebre tapparella: tanto io, l’ho già affittato il mio pezzo di cielo con rilevatore di meteore e Amministratore di Desideri. Lesème dislagàr tal materasso a [continua]

Da qualche giorno ho in casa un libro che aspettavo da tempo. Lo ha scritto il mio amico Livio Borriello. Si intitola “Micame” e lo ha stampato unacasa editrice di Napoli che si chiama Orientexpress. Detto questo adesso sono libero di scrivere quello che voglio e mi pare il miglior modo di aderire alla lezione del libro. Stamattina [continua]

Monete d’oro

di in: Bazar

Nata su un transatlantico diretto verso l’America, rimasta orfana di madre quando aveva pochi mesi, riportata in Europa dal padre poco dopo e infine cresciuta a castagne e polenta sulla Senna da una famiglia di sconosciuti, la zia Mane non ebbe quella che normalmente si definisce un’infanzia agiata. Forse anche per questo divenne una donna allo [continua]

Che cosa accade quando penso Se l’azalea che io vedo è effettivamente un’azalea, che cosa abbiamo in comune, io e l’azalea, perché il nostro incontro sia possibile? Così si esprime Peirce, ma se volessimo riformulare la questione nei termini fenomenologici che ci sono familiari grazie a Husserl e Heidegger dovremmo chiederci quale relazione si può [continua]

Via Municipio è una via centrale poco dietro Piazza dei Signori, cuore e vetrina della trevigianità che trascorre. I negozi che la animavano, o meglio le botteghe che abitavano i portici di questo breve tratto, erano tutti legati a necessità quotidiane di vita spicciola, disposti lungo la morbida discesa della via, affiancati alle tipiche osterie [continua]

Non avevo ancora diciotto anni quando un giorno ho deciso di telefonare a Borges. In quel periodo scrivevo poesie dove raramente mancavano labirinti, cortili e qualche esegeta caduto in disgrazia. Mi piacevano questi argomenti, e anche se nelle poesie che scrivevo avevo cominciato a metterci dentro pure del whisky, delle sigarette e delle belle tette, [continua]

Save me

di in: Bazar

nel periodo di sogni di soli delfini nuotavo nel subconscio, nel mare con l’aiuto di quell’animale: la guida della mia coscienza di cui non potevo, di cui non posso fare senza. guizzante pesce intelligente tra le tue braccia niente mi spaventa e come io ti senta dentro me, nel mare del sogno subcosciente, una donna [continua]

Essi sono sempre in ritardo di un anno, di una annata, di un’idea”. Rivarol Tutti lo sanno, ormai, che il conte di Cavour, sul letto di morte, esclamava: «Abbiamo fatto abbastanza, noialtri: abbiamo fatto l’Italia, sì, l’Italia: ‘e la cosa va’…».   «La cosa va»: in quelle tre parole, a pensarci su, a ripetersele col [continua]

“Tempo fa, ero stato visitato dalla storia di Fulgenzio e Margitta, due giovani e amanti che improvvisamente si separavano, come accade nei romanzi alessandrini: Fulgenzio insegue un guru a forma di struzzo; Margitta rimane ad aspettarlo e conosce uno scultore anziano, profumato e gentile. Questo frammento appartiene a una delle visioni di Fulgenzio. Margitta ancora [continua]

L’argomento ornitologico “Chiudo gli occhi e vedo uno stormo d’uccelli. La visione dura un secondo o forse meno; non so quanti uccelli ho visti. Era definito o indefinito il loro numero? Il problema implica quello dell’esistenza di Dio. Se Dio esiste, il numero è definito, perché Dio sa quanti furono gli uccelli. Se Dio non [continua]

Colpi di castagnette Colpi di castagnette cenere del quotidiano sugli spigoli sudario il volo del tafano. Fessura di luce giorno di cerone e biacca stride sul muro scaglia di calce che si stacca. Truce leprecauno dibbuk, pera puttina, tra le quattro pareti il sembiante di cagna volpina. Arriva la stagione meninas sudano le lenzuola una [continua]

Zibook - gli ebook di Zibaldoni