Via Municipio è una via centrale poco dietro Piazza dei Signori, cuore e vetrina della trevigianità che trascorre. I negozi che la animavano, o meglio le botteghe che abitavano i portici di questo breve tratto, erano tutti legati a necessità quotidiane di vita spicciola, disposti lungo la morbida discesa della via, affiancati alle tipiche osterie [continua]

Non avevo ancora diciotto anni quando un giorno ho deciso di telefonare a Borges. In quel periodo scrivevo poesie dove raramente mancavano labirinti, cortili e qualche esegeta caduto in disgrazia. Mi piacevano questi argomenti, e anche se nelle poesie che scrivevo avevo cominciato a metterci dentro pure del whisky, delle sigarette e delle belle tette, [continua]

Save me

di in: Bazar

nel periodo di sogni di soli delfini nuotavo nel subconscio, nel mare con l’aiuto di quell’animale: la guida della mia coscienza di cui non potevo, di cui non posso fare senza. guizzante pesce intelligente tra le tue braccia niente mi spaventa e come io ti senta dentro me, nel mare del sogno subcosciente, una donna [continua]

Essi sono sempre in ritardo di un anno, di una annata, di un’idea”. Rivarol Tutti lo sanno, ormai, che il conte di Cavour, sul letto di morte, esclamava: «Abbiamo fatto abbastanza, noialtri: abbiamo fatto l’Italia, sì, l’Italia: ‘e la cosa va’…».   «La cosa va»: in quelle tre parole, a pensarci su, a ripetersele col [continua]

“Tempo fa, ero stato visitato dalla storia di Fulgenzio e Margitta, due giovani e amanti che improvvisamente si separavano, come accade nei romanzi alessandrini: Fulgenzio insegue un guru a forma di struzzo; Margitta rimane ad aspettarlo e conosce uno scultore anziano, profumato e gentile. Questo frammento appartiene a una delle visioni di Fulgenzio. Margitta ancora [continua]

L’argomento ornitologico “Chiudo gli occhi e vedo uno stormo d’uccelli. La visione dura un secondo o forse meno; non so quanti uccelli ho visti. Era definito o indefinito il loro numero? Il problema implica quello dell’esistenza di Dio. Se Dio esiste, il numero è definito, perché Dio sa quanti furono gli uccelli. Se Dio non [continua]

Colpi di castagnette Colpi di castagnette cenere del quotidiano sugli spigoli sudario il volo del tafano. Fessura di luce giorno di cerone e biacca stride sul muro scaglia di calce che si stacca. Truce leprecauno dibbuk, pera puttina, tra le quattro pareti il sembiante di cagna volpina. Arriva la stagione meninas sudano le lenzuola una [continua]

mi co sta cura go finìo salto el turno e torno indrio coi spasemoni che me frega co la paura che te sbrega co sto casin in te la soca che miscia e carte a verzar boca che se finisse a essar soca se se se svoda fa na broca co casca e giosse le [continua]

Amore non è il dio delle origini. Non sta all’inizio delle cose, ma sempre e solo alla loro fine. È il dio della rovina, non il nume tutelare della nascita o della genesi. Ogni rovina non è che lo stato di tutto ciò che è immagine. Perché immagine – è già l’etimologia latina del termine [continua]

Carattere

di in: Bazar

Non è una qualità di un individuo, né qualcosa che ne esprima i suoi modi, la sua natura, il suo garbo. Si imprime piuttosto su quello stesso volto di cui non è capace di rivelare alcunché, quasi fosse il trucco o il decoro di una cosmesi di cui solo i nostri demoni conoscono la vera [continua]

Oh Signore, rendici capaci di meraviglia e di stupore Non era mai stata al mare in inverno. Con un’amica ci aveva passato due settimane, nella bella stagione, qualche anno fa. Per la verità, questa non era la prima volta che  venivamo. C’eravamo già stati un giorno pieno di nebbia. Era un mese fa. Le case [continua]

È giornata d’andarci a Venezia portarse drio la morosa pagarci il biglietto la bottiglietta d’acqua spartirla uniformarle, le pupille, nella stessa rotta di là dal finestrino. I conti in tasca farseli dei soldi racimolati nel salvadanaio sotterrato sperando germogli prima o poi in un baleno il momento propizio del mutuo, risalga la china l’inflazione, cali [continua]

cado sull’erba ma qualcuno poi mi salva in modo inatteso sento per la prima volta il peso del mio corpo: lo sento tutto in un minuto e non parlo più, perché muoio di paura non capisco il senso di questa fregatura: cado svenuta sul manto bianco freddo che mi ha immediatamente risvegliata … se ci [continua]

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