Devo confessarvi che fin dalla prima giovinezza ho vissuto in mezzo a voi come uno straniero, e come un gentiluomo straniero ho rispettato le vostre leggi e le vostre usanze” Enrico Metz Nella stessa città, ma in due romanzi diversi, i destini di Enrico e Luisa giungono a naturale compimento. In una nebbiosa città del [continua]

Se vieni a Napoli e vedi Castellammare, poi non muori, non ti preoccupare – rivivi. Mentre dal mondo tutto sparisce a gran velocità, a Castellammare tutto riappare. Sparisce dal mondo inchiavardato la visione dell’interiore e della caducità. Ma ecco nel Castello Fatato sul Mare riappare la finestra spalancata sulla strada e quello che c’è dietro: [continua]

Il Sanfelese si ritirava dalla terra, e il sole si era già fatto due ore di sonno nella pancia della Vergine. Il Sanfelese e l’asina dormivano in piedi, squagliati dalla fatica, e si erano scordati la via. A tutti quelli che incontrava, il Sanfelese chiedeva: – Bell’uomo! Sapete per caso dov’è la capanna mia? E [continua]

Oggi

di in: Inattualità

1. Oggi c’era un vento che portava via ogni cosa dal suo posto. Si spostavano le case i lampioni. I rami degli alberi sembravano maestri d’orchestra. Tutto era animato da una mestizia incontenibile. Solo voi, miei simili, eravate fermi. 2. Oggi mi sono inutilmente arroventato perché non sono andato in giro perché sono rimasto fermo [continua]

A voce bassa

di in: Bazar

Io non la volevo, non sapevo che farmene. Sarà un ferro vecchio ormai, adesso. Ma il brigadiere ha insistito: “È sua!”, ha detto. È mia? * Barbara ha i capelli castani, lisci, la carnagione bianca, slavata e il colore nei suoi occhi è verde. Mi piace descriverla, ricostruire la sua immagine e ritrovarla familiare a [continua]

Il mattino seguente piombai sul letto della mamma. Il suo capo tra gli angoli del cuscino come nella storia di Wilhelm Busch. Santo cielo, e aveva giusto pensato che poteva dormire un altro po’. Era così bello, fra il sonno e la veglia. Rigirarsi di nuovo. «Ficca il naso nel cuscino», le diceva sempre suo [continua]

quanti propositi vani che sicumera farnetica e buffa angeli falsi e imposture vita confusionale stecche stonature io sono un insegnante cioè un muffologo incontro ogni giorno fantasmi afflosciati arance spremute la scuola è un agrume che a stento tiene insieme i suoi poveri spicchi la scuola non può essere arcobaleno incendio che danza basta con [continua]

Oggi il poeta francese Yves Bonnefoy viene festeggiato a Treviso in occasione del conferimento del Premio Europeo di Poesia 2006. Per l’occasione proponiamo un inedito di Bonnefoy (tradotto da Fabio Scotto), ispirato a Giacomo Leopardi e, a seguire, la motivazione del Premio, firmata da Paolo Ruffilli.

Perceval le Gallois: ripartire da Chrétien L’elemento essenziale della vita del Celta è l’avventura, come ricerca dell’ignoto, come corsa senza fine dietro l’oggetto sempre in fuga del desiderio. Questo sognava San Brandano al di là dei mari, questo domandava il cavaliere Owenn alle sue peregrinazioni sotterranee. Questa razza vuole l’infinito: ne è assetata, lo insegue [continua]

ANTALAYA Sono ad Antalaya, grande città della costa turca al di sopra di Cipro. Il clima è umido e la gente del posto dolce. La signora che gestisce la Pansyon è come una mamma anziana e premurosa. Mi accoglie parlando un perfetto inglese in modo veloce come una piccola graziosa paperina. Pur essendo turistica, Antalaya [continua]

Con tutte queste stramberie per la testa, forse non dovevo neanche venire quassù, sono stato incerto fino all’ultimo: vado, non vado, vado, non vado… Infine sono andato, e non me ne dispiace.

Il vassoio

di in: Bazar

La speranza che mi portasse per mano, nei giorni dei fidanzamenti, dell’amore all’aperto, quando essere innamorati voleva dire, sopra tutto, aspettare di guardare e guardare. Sulla porta mi colpì la sua timidezza, lei, che aveva uno sguardo così vivo. Mi sembrò preoccupata e come in soggezione. Era una donna piena di acciacchi, ma ci teneva [continua]

Gli eroi delle storie hanno sempre gli occhi bendati. Altrimenti non farebbero più niente. La storia finirebbe. Non è grave perché tutti abbiamo bende sugli occhi” Aurora in Le genou de Claire Nel 1978 Eric Rohmer presenta al Festival diParigi il film Perceval le Gallois sconcertando pubblico e critica. Condensando il giudizio di molti, Jean de Baroncelli scrive [continua]

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