Ritorna a Napoli Gianni Celati, in compagnia degli amici Cavazzoni, Rizzante, Schneider, per interpretare una singolare “Recita”, organizzata dalla Fondazione “Premio Napoli” a Palazzo Reale per il 22 marzo (ore 17:30), incentrata sulla pubblicazione del suo ultimo libro, “Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Feltrinelli 2010), in cui lo scrittore emiliano ricostruisce la vita, i pensieri e le opere [continua]
C’è una dedica e una cartina geografica all’inizio di Narratori delle pianure. La dedica suona così: ‘A quelli che mi hanno raccontato storie, molte delle quali sono qui trascritte’. La cartina segna gli spostamenti di un anonimo viandante. Chi narra non ha nome. Il suo è un intento antico: raccogliere di paese in paese delle storie [continua]
I “pensieri di confine” sono quei pensieri che stanno ai bordi di altri pensieri e che non riescono a entrare all’interno della superficie pensierosa, rimanendo così in una situazione ibrida e collocandosi là dove si possono solo intuire o al massimo intravedere, ma mai cogliere del tutto e fare propri come gli altri. A volte [continua]
Le erbe selvatiche raccolgono il vento, iniziando il passante alla legge schiva del luogo. Ci fermiamo ad una cappella lungo la strada, costruita da un brigante a colpi di scalpello. Dinanzi al cancello c’è scritto: ‘Non so pregare. Non so che cosa dire. Non ho niente da dare. Accendo una candela. Questa luce che brilla [continua]
Poeta
Non ci si crede, ma c’è gente che ha molto viaggiato. Almeno loro a qualcosa servono. No a raccontare quello che hanno visto che ormai lo sanno tutti, ma perlomeno i guai che hanno passato, se gli resta la forza. Per esempio tempo fa ho incontrato uno che si presentava così: Salve, sono Amato, tre quarti [continua]
Quando una cosa non cresce più, la usano le altre cose per crescere. Come i batteri nell’intestino, come i virus che usano la parte debole di un corpo. Come gli insetti che usano i cadaveri, così noi rivestiamo i cadaveri di abiti deterrenti che lo facciano sembrare ancora in crescita, in movimento, in dispendio di [continua]
Ma come sono bravi…
Forse sarà un’eresia, ma a volte viene da chiedersi se i musicisti virtuosi, quei mostri di bravura capaci di infilare le acrobazie più spericolate, di innalzarsi al di sopra della mischia col sorriso sulle labbra e una folla osannante ai loro piedi, facciano davvero bene alla musica. Talvolta infatti ho come la sensazione che in [continua]
È probabile che la probabilità renda sicuri?” Pascal, Pensieri (599-908) Il mio primo ricordo di un film di Eric Rohmer è l’immagine di una spiaggia in estate. Una spiaggia vissuta con lentezza, quasi astratta, con lo sciabordio del mare a fare da contraltare al rumore sottile dei pensieri del protagonista. Tutta una pellicola basata sul nulla di [continua]
16 novembre Spetame se sto rivando traverso ‘na pianura scura, savendo che saria tornada co l’attesa de ‘na premura. Le vie ga perso el nome, ga ‘n altro sesto, ma ghe l’impresto e quanta xe ‘a fadiga a scordarseo col soriso e portarse in paradiso tegnendo fermo el viso. Qua parla ‘na vose foresta ma [continua]
La forza dell’immaginazione di Rizzante, al contrario, è tutta nella capacità erotica di sapere ancora scorgere la rovina di ciò che è corpo o pensiero, di sapere ancora estrarre linfa vitale dai morti e dai personaggi romanzeschi, e di riuscire così a penetrare l’esistenza e il destino di qualsiasi cosa o essere vivente.