Mentre scrivo questo breve ricordo di Mario Marti, ho fra le mani il suo “Leopardino” del 1944, il volumetto uscito nella prestigiosa “Biblioteca del Leonardo” dell’Editore Sansoni, quando il suo autore era ancora impegnato sul fronte di guerra. Il libro sulla formazione del giovane Leopardi, che è una rielaborazione della tesi di laurea alla Normale [continua]

a Luigi Grazioli   “Sarahs, Sarahs, come carta che fruscia… si chiamava così…”.   ***   E sempre insieme entriamo, passando per un ingresso privato, in un negozio di giocattoli e souvenir. È un ingresso cosiddetto notturno, risalente secondo il padrone del negozio al medioevo ma in realtà di epoca assai più tarda (ma non [continua]

Dalle nostre parti agli inizi di gennaio può succedere di tutto: può soffiare da sud-est, dalla Siria, dai deserti dell’Egitto e della Libia, lo scirocco con nubi nere e veloci che trascorrono nel cielo e riversano il loro carico solo quando il vento si placa, oppure può nevicare se dalla Russia e dal Baltico, attraverso [continua]

ENRICO PALANDRI, Boccalone. Storia vera piena di bugie Bompiani editore, 2017 – Collana: Tascabili narrativa   Per Bompiani, con una foto di copertina d’Enrico Scuro, torna in libreria il debutto di Enrico Palandri, Boccalone, trentotto anni dopo la prima edizione per L’Erba Voglio, la creatura editoriale di Elvio Fachinelli. Ambientato a Bologna, negli anni del movimento, [continua]

Inseguire il tema dell’ustione per scaldarmi e bruciarmi al magistero di chi sa additare una via alla parola; mi affido così a René Char poeta-fabbro, poeta-maniscalco, poeta dal grembiule di cuoio – ed ecco la scintilla esplosa fuori dalle braci che brucia e incenerisce quel cuoio. Siamo nelle  Vicinanze di Van Gogh, ove appunto “una [continua]

Alla mantagnata, arretu alla mureddha, nu zangone stia vicunu a na cicureddha. Stise lu zangone pe longu na fujazza pe na dichiarazione ca vulia li fazza. “Me voi?”, li disse, “tie mi piaci tantu, su nu zangone bonu, … mai pe vantu”. “Camina” respuse superba la cicureddha, “iu nu su pe tie, iu su troppu [continua]

Dopo l’esordio nel 1997 col romanzo Dei bambini non si sa niente (Einaudi), tradotto in diverse lingue e oggetto di molte discussioni per il contenuto scabroso, un crudele e tragico gioco sessuale tra due bambine e tre adolescenti, Simona Vinci ha dimostrato di essere una scrittrice dall’immaginario potentemente visionario e dalla lingua fortemente espressiva, un’autrice autentica e sincera, capace di mettersi in gioco fino in fondo, come dimostra l’ultimo libro, Parla, mia paura, pubblicato a settembre da Einaudi e in cui racconta le sue crisi di panico, la depressione che l’ha spinta a tentare il suicidio e finalmente la guarigione grazie alla psicanalisi.

“Colpa di uno scrittore che non ho mai sopportato… Bukowski sta penna… quando uno ne parla bene diffido… tre antipatie americane ci ho, molto ben sviluppate… Fitzgerald, il cazzone… Salinger, l’idolo dei poveretti… e Bukowski!”. Seguire questa dichiarazione, tratta dal romanzo di Michele Mari Le Rondini sul filo, porterebbe al facile gioco di parole, rispetto [continua]

Daddy Love

di in: Bazar

Il mondo mi è caduto una mattina. Percorrevo i marciapiedi diretto al lavoro, ma non ho raggiunto nemmeno la fermata dell’autobus. Nei meandri bui oltre i miei timpani qualcosa si dev’essere spostato. Muscoletti e ossicini si accavallano, membrane e cartilagini aderiscono. Prima sento come ovatta nei condotti uditivi, poi un torpore tra tempie e mandibole [continua]

a Lorenzo Renzi   “Una cipolla germoglia nel vuoto dentro una scatola o dentro un cassetto, allarga le sue radici nell’aria come il mio cuore i suoi uncini nelle mie costole. La radice boccheggia disperatamente nell’aria, soffoca lentamente nel frigorifero, i suoi inutili germogli verdi continuano a mettere radici nell’aria. Non ho più carne in [continua]

Nel corso di tutta la sua vita, Anna Maria Ortese ha svolto un’intensa attività giornalistica, collaborando, anche per pressanti esigenze di carattere economico, a numerosissimi quotidiani e periodici. Una parte consistente di questa attività è costituita dagli scritti di viaggio, molti dei quali sono raccolti nel volume La lente scura, a cura di Luca Clerici (Milano, [continua]

Il 5 ottobre è uscito il nuovo libro di Massimo Rizzante, Il geografo e il viaggiatore (Effigie, 2017). In esclusiva per i lettori di Zibaldoni proponiamo la prosa conclusiva che riassume con maestria immaginifica il contenuto saggistico dell’opera, dedicata a Gianni Celati ed Enrico De Vivo, qui nelle vesti insospettate di personaggi del racconto. In coda, una lettera inedita di Gianni Celati.

Sabato 2 settembre, al Biblioigloo di Andalo (Trento), una biblioteca a 1300 metri di altitudine, c’è stata l’anteprima del Seminario Internazionale sul Romanzo, un’iniziativa del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, ideata e diretta da Massimo Rizzante. Uno degli ospiti è stato lo scrittore e sceneggiatore Domenico Starnone, che ha conversato con Alessandro Gazzoli e risposto alle domande degli studenti e degli insegnanti presenti. Riporto una sintesi di tale conversazione, che ha avuto al centro soprattutto i romanzi Labilità (Feltrinelli, 2005), Lacci (Einaudi, 2014) e Scherzetto (Einaudi, 2016).

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