Dopo l’esordio nel 1997 col romanzo Dei bambini non si sa niente (Einaudi), tradotto in diverse lingue e oggetto di molte discussioni per il contenuto scabroso, un crudele e tragico gioco sessuale tra due bambine e tre adolescenti, Simona Vinci ha dimostrato di essere una scrittrice dall’immaginario potentemente visionario e dalla lingua fortemente espressiva, un’autrice autentica e sincera, capace di mettersi in gioco fino in fondo, come dimostra l’ultimo libro, Parla, mia paura, pubblicato a settembre da Einaudi e in cui racconta le sue crisi di panico, la depressione che l’ha spinta a tentare il suicidio e finalmente la guarigione grazie alla psicanalisi.

“Colpa di uno scrittore che non ho mai sopportato… Bukowski sta penna… quando uno ne parla bene diffido… tre antipatie americane ci ho, molto ben sviluppate… Fitzgerald, il cazzone… Salinger, l’idolo dei poveretti… e Bukowski!”. Seguire questa dichiarazione, tratta dal romanzo di Michele Mari Le Rondini sul filo, porterebbe al facile gioco di parole, rispetto [continua]

Daddy Love

di in: Bazar

Il mondo mi è caduto una mattina. Percorrevo i marciapiedi diretto al lavoro, ma non ho raggiunto nemmeno la fermata dell’autobus. Nei meandri bui oltre i miei timpani qualcosa si dev’essere spostato. Muscoletti e ossicini si accavallano, membrane e cartilagini aderiscono. Prima sento come ovatta nei condotti uditivi, poi un torpore tra tempie e mandibole [continua]

a Lorenzo Renzi   “Una cipolla germoglia nel vuoto dentro una scatola o dentro un cassetto, allarga le sue radici nell’aria come il mio cuore i suoi uncini nelle mie costole. La radice boccheggia disperatamente nell’aria, soffoca lentamente nel frigorifero, i suoi inutili germogli verdi continuano a mettere radici nell’aria. Non ho più carne in [continua]

Nel corso di tutta la sua vita, Anna Maria Ortese ha svolto un’intensa attività giornalistica, collaborando, anche per pressanti esigenze di carattere economico, a numerosissimi quotidiani e periodici. Una parte consistente di questa attività è costituita dagli scritti di viaggio, molti dei quali sono raccolti nel volume La lente scura, a cura di Luca Clerici (Milano, [continua]

Il 5 ottobre è uscito il nuovo libro di Massimo Rizzante, Il geografo e il viaggiatore (Effigie, 2017). In esclusiva per i lettori di Zibaldoni proponiamo la prosa conclusiva che riassume con maestria immaginifica il contenuto saggistico dell’opera, dedicata a Gianni Celati ed Enrico De Vivo, qui nelle vesti insospettate di personaggi del racconto. In coda, una lettera inedita di Gianni Celati.

Sabato 2 settembre, al Biblioigloo di Andalo (Trento), una biblioteca a 1300 metri di altitudine, c’è stata l’anteprima del Seminario Internazionale sul Romanzo, un’iniziativa del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, ideata e diretta da Massimo Rizzante. Uno degli ospiti è stato lo scrittore e sceneggiatore Domenico Starnone, che ha conversato con Alessandro Gazzoli e risposto alle domande degli studenti e degli insegnanti presenti. Riporto una sintesi di tale conversazione, che ha avuto al centro soprattutto i romanzi Labilità (Feltrinelli, 2005), Lacci (Einaudi, 2014) e Scherzetto (Einaudi, 2016).

Michele Pierri “In ognuno di noi / c’è un Cristo sconosciuto / da amare che si rivelerà”…  prima o poi, magari con una gazza sulla spalla,   con cui parlare,  come faceva il vecchio Pierri  negli ultimi mesi di vita.  E quando   il Cristo sconosciuto riapparirà  ci sarà ancora un Giuda ad aspettarlo,  “libero dal tradimento”.  [continua]

a Simona Carretta   “Non te ne accorgerai nemmeno.” MILOS: Ogni avvenimento mi spinge inesorabilmente di un passo più vicino al vuoto. Io stesso provoco questa spinta mortale, creando le condizioni favorevoli al vuoto; è come infilare la testa in un sacchetto di plastica. Mi sono imposto che occhi estranei si fissino su queste righe [continua]

Il grande Iran

di in: De libris

Tre brevi estratti da “Il grande Iran” (Exòrma 2016) di Giuseppe Acconcia, un ricco reportage narrativo che rivela dall’interno tutta la complessità dell’attuale realtà iraniana.

Dicevano che avesse avuto in casa l’inferno – non si poteva neanche immaginare quello che aveva passato – per questo, nonostante l’opinione che si era fatto di lui, Albert cercava di mantenersi calmo. Certo, il colloquio non poteva durare. «Ti credevo più alto» gli disse, rimestando documenti in una vecchia scatola di biscotti. «Ad ogni [continua]

a Massimo Rizzante     “Preghiamo insieme e diciamo: Proteggici da ciò che non esiste.”   ***   MILOS: Come un movimento di pendolo talmente lento e vasto che talvolta lo diresti un’allucinazione, come quando fissando il cielo credi le stelle avvicinarsi e farsi sempre più tenere e implacabili.   ***   Quando infine lo [continua]

Dopo l’esordio giovanissimo, nel 1987, all’interno di una delle antologie Under 25 curate da Pier Vittorio Tondelli, Romolo Bugaro sì è rivelato un romanziere capace di raccontare i sogni, le speranze e i fallimenti del Nord Est ricco e opulento, dove le aziende si sono moltiplicate a dismisura, in una frenetica attività imprenditoriale e speculativa che ora patisce la grave crisi finanziaria dell’ultimo decennio. Storie di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere.

Per la serie dei testi tratti da IUNCTURAE.EU, presentiamo la traduzione francese a cura di Annie e Walter Gamet, del testo di Gianluca Virgilio “Don Chisciotte in città”, pubblicato in ZIBALDONI.IT il 6 aprile 2017.

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