Suleyman

di in: Timbuctù

C’è un luogo nel nord del Mali, nel deserto verso Tombouctou. Da lontano, tra le dune, si vede la linea di un’altura diversa per colore dalle altre. Una collina rossa tra le colline scure. La collina si può guardare solo da lontano, tutti sanno che non ci si può avvicinare, là c’è Toumbayen, il villaggio [continua]

Noi siamo in mezzo a un ciclone, un vento fortissimo che scuote tutto ciò che abbiamo intorno e lo minaccia, lo strappa alle nostre mani, da sotto i nostri piedi, alla vista e all’udito. Così, una faccia amica e un luogo che abbiamo frequentato per anni, un angolo caro di una strada, una spalla su [continua]

Costruisco giocattoli come altri scrivono, fanno il formaggio di capra o camminano su un filo a 100 metri d’altezza, come certa gente che si ficca in un garage e lavora una giornata intera, magari di sabato, per fare una cassettiera o aggiustare una motocicletta. Lavoro con le mani, non penso troppo e sono contento, Osservo [continua]

Quando ho letto la chiamata al raduno Spazzavento, il nome scelto, e l’invito – che lasciava ben più spazio ad atteggiamenti dubitanti che a istanze definite – mi hanno catturata, facendomi immaginare. Immaginare cosa? Beh, per prima cosa, sebbene il testo l’avessi letto in un asettico file, l’annuncio con quel titolo mi pareva più da [continua]

Tutto è VAGO, nel senso che Leopardi dava a questa sua parola-chiave. Del resto se non ondeggiassimo nel vago non avremmo nessuna chiave per aprire le porte del mondo, che appunto si dà nella sua vaghezza. Il mondo è desiderabile perché è vago. Perciò che può fare una banda di scrittori, artisti, musicisti, teatranti, burattinai [continua]

Riunione generale detta per ora SPAZZAVENTO Incontro di libere pensate letterarie, dove un po’ si leggerà, ma di più si proverà a spazzare via questa faccenda del semplice leggere, che a volte è bello, ma a volte rompe molto le scatole.   Poiché della piccola rivista “Il Semplice” le cose più utili erano le riunioni [continua]

Hashish ed eunuchi a Warda   Durante l’occupazione, conoscevo tutti i governanti francesi. Non che scopare con i loro lacché mi sia servito a molto. O meglio, sono sopravvissuta. Per miracolo, come una stella surriscaldata allo zenit, o un virus: esplosioni veneree, diarree lattee   Fedeltà, onore: piatti arcipelaghi abbandonati su cui da mezzo secolo [continua]

Caro Roberto *, da “quel” tempo oltre che editore sei anche un po’ tutor e padre (insieme a Celeste lo sposo) di Nane Oca. E dunque eccoti un nuovo racconto: quello di Nane Oca rivelato in cerca dei poeti appollaiati – azione teatrale, commedia in atto, evento di poesia, forma aperta – avvenuto la notte [continua]

Curriculum della rivolta Scarica, mi dicono, gli amici del sabato, il modello europeo del CV: compila, spedisci, venditi bene. Inglese livello A, francese B, insistono, e giù di grappa nei peggio bar. Una sera dopo i wurstel lo stendo, sui ragli dalla cucina dei cinque inquilini e le bestemmie intagliate dentro il mio sangue, e [continua]

Mi riferisco a Nietzsche, e non al filologo che si è dedicato allo studio del verso ditirambico, ma proprio al filosofo, al teorico del nichilismo e dell’eterno ritorno, cioè il pensiero dei pensieri intuito durante una passeggiata nei boschi di Silvaplana, nell’alta Engadina, in Svizzera, cantone dei Grigioni, 6000 piedi di altezza, un luogo al [continua]

Finisce con l’arrivo in una grotta Le due parti tenderanno a unirsi   I. DUE SOLI 1.   (1) Lui-Lei e poi?   (togliere le Maiuscole)   (2) Un romanzo perfetto, un piccolo libro involuto come non volutamente teorizzato da Baudelaire in Razzi o Il mio cuore messo a nudo   Che poi desiderandolo quel [continua]

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