Ogni tanto, nel tardo pomeriggio, sento passi sul tetto. Mi affaccio alla finestra, e sulla casa di fronte vedo proiettarsi ombre in fuga lungo la linea di colmo. Mi arrampico allora fino al velux, metto la testa fuori, e scopro ragazzini che balzano da un tetto all’altro, si arrampicano sui balconi per superare qualche passaggio [continua]

Si svegliò di soprassalto, madido, impaurito, con un tremore nelle braccia, il cuore che impazziva, come se un demone lo avesse visitato in sogno, come se una visione terribile gli avesse alterato il senno. Si sedette sul giaciglio. Stranito. Frastornato. Con lo sguardo spalancato  dentro il vuoto. Aveva visto tutto in un istante. Nell’istante di [continua]

Una delle poche cose confortevoli che mi sono successe nell’anno in corso è che non ho mai sentito, neanche una volta o a brandelli, la canzone vincitrice di Sanremo. Conosco il titolo, so più o meno di cosa parla, ma non l’ho mai sentita. Forse era meglio che non lo dicessi, potrebbe essere avvertita dai [continua]

Shakespeare and Company ha la porta d’ingresso collocata nel punto in cui il marciapiede di rue de la Bûcherie ha un avvallamento lieve mentre costeggia la Senna lungo la Rive Gauche. L’edificio è del sedicesimo secolo ed era, un tempo, un monastero, La Maison du Mustier. La libreria, Shakespeare and Company, è al piano terra. [continua]

a Luigi Di Cicco : untuk undulant   Un giorno un giovane di poco più di vent’anni, le pupille tremanti sul paesaggio in corsa dietro il finestrino di un treno per Venezia, si addormentò.     ***   Lo scoiattolo è un’ombra.   ***   (Trascrizione della trasmissione radiofonica I figli del Capitan Visiera, puntate [continua]

Tra i cespugli di ginepro e di lentisco apparve la baia dell’Orte: un arco di pietra grigia e di macchia che scendeva verso il verdazzurro dell’acqua. Il profumo del rosmarino e della santoreggia si mescolava al suono delle onde che schiumavano contro la scogliera. Voltandosi, Gregorio vide Otranto biancheggiare in lontananza come un veliero: le [continua]

Comincia con questo testo di Luigi Scorrano la collaborazione tra ZIBALDONI e IUNCUTRAE. Periodicamente pubblicheremo testi tratti dal sito curato da Gianluca Virgilio, che a sua volta pubblicherà testi di ZIBALDONI.

Non ho fatto in tempo a presentarmi, che già la ragazza del primo banco aveva sollevato la mano per chiedermi la parola e raccontarmi tutto. Del resto, il dirigente mi aveva avvertito neppure mezz’ora prima: – Il suo è un incarico delicato -, ma solo dopo avermi stretto la mano; cioè dava per scontato che [continua]

a Alessandro Lise   “Ma io voglio essere aiutato.” Le parole più umilianti che un “occidentale” (ma tutto è occidentale se avanzi sempre in direzione del tempo, cioè verso il tramonto) dice nella propria vita sono quelle che si dicono a uno “psicologo” o a uno “psicoanalista” (termini in apparenza innocui ma che, purché si [continua]

Resto sempre affascinato dalle fotografie delle tre o quattro generazioni che appaiono sull’annuario locale, tra le pagine dei villaggi, subito dopo il lunario, gli articoli del vescovo, dei notabili, i consigli del farmacista e i ricordi eruditi dell’archivista. Sembra che ci sia una specie di gara a comparirvi: si tira su dal letto il bisavolo, [continua]

Alessandro Leogrande, giornalista e reporter, da alcuni anni racconta le tragedie dell’immigrazione. Lo ha fatto con Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud (Mondadori 2008) e con Il naufragio. Morte nel Mediterraneo (Feltrinelli 2011), lo fa ora col nuovo libro, La frontiera (Feltrinelli 2016), un’inchiesta che si può leggere come un romanzo, un libro fondamentale per capire chi sono i numerosi profughi che sbarcano a Lampedusa o muoiono nel Mediterraneo, da cosa scappano e quali terribili violenze devono affrontare nei loro viaggi verso l’Europa.

a Lucia Saetta : untuk cronomoto     Quando fu ormai troppo tardi, Sarahs ricordò o credette di ricordare che nemmeno lei accendeva la luce, come se accendendola temesse di sciogliere l’ultima patina di irrealtà che impiastricciava le streghe.   ***   (Trascrizione della trasmissione radiofonica I figli del Capitan Visiera, puntate dal 3 al [continua]

Lo so. Me lo sarei dovuto ripetere che lo sconcerto nasce dai dettagli insignificanti, che è imprevedibile. Ci sono circostanze in cui un semplice dovere quotidiano, come la promessa di portare fuori la spazzatura, si traduce in un esame di coscienza che rischia di  rivelarsi senza ritorno. Poi, sì, devo aggiungere che la situazione al [continua]

Zibook - gli ebook di Zibaldoni